C’erano persino un 13enne e un padre con il figlio appena maggiorenne fra i clienti dei due pusher arrestati dai carabinieri della compagnia di Canelli. I militari del comandante Caprio hanno messo fine a un giro di droga, marijuana, che veniva venduta in pieno giorno del “Parco del Vice”, pieno centro della città spumantina. A vendere la “roba” tutta marijuana sarebbe stato un nigeriano richiedente asilo ospite di una struttura di Canelli, coadiuvato da un connazionale regolare sul territorio che viveva anche lui nel Cas senza però averne i requisiti.

L’indagine lampo è scattata a dicembre dopo una serie di segnalazioni e indagini incrociate con alcuni episodi di vandalismo che si erano verificati sempre a Canelli. Sei le cessioni di marijuana accertate dai carabinieri, quattro delle quali hanno visto protagonisti del minorenni fra cui un tredicenne. I ragazzini contattavano i venditori servendosi anche dei cellulari dei genitori, del tutto ignari alla vicenda. Poi dietro il pagamento di pochi euro, 5 euro (il 13enne aveva però un prezzo di favore a 3 euro) si portavano a casa la dose quotidiana di erba, spesso pagata usando le paghette date da mamma e papà. Solo in un caso i militari hanno accertato il coinvolgimento di un genitore, un padre di 44 anni che era andato a comprarsi la marijuana assieme al figlio. L’uomo di fronte ai militari ha provato a scagionare il suo ragazzo dicendo che la droga era tutta per sé. I sei clienti sono stati segnalati alla prefettura. I due nigeriani, classe 1997 e classe 1996, sono stati arrestati. Un altro loro connazionale è stato denunciato. Nel corso delle perquisizioni all’interno del centro di accoglienza dove vivevano i due presunti pusher, infatti, i militari hanno trovato altra marijuana in possesso del terzo nigeriano, estraneo alle indagini si spaccio, ma comunque indagato.

“L’indagine è stata importante non tanto per il numero di acquirenti identificati, quanto per la loro giovanissima età – ha commentato il comandante provinciale Pierantonio Breda -. Per questo abbiamo deciso di agire il più in fretta possibile”.