“Creare tensione tra i magistrati sia della procura che giudicanti”. Sarebbe questo almeno, secondo le parole di Federico Mastorci commissario capo della polizia astigiana, il movente che ha mosso la mano di Giampaolo Nuara, 42 anni. Secondo gli accertamenti della polizia astigiana, coordinati dalla procura di Milano, sarebbe stato proprio lui a piazzare un ordigno esplosivo dietro al Tribunale di Asti nella notte del 7 ottobre 2019. E ci sarebbe stato sempre la sua mano dietro alle due telefonate di “allarme bomba” arrivate il giorno successivo ai palazzi di giustizia di via Govone e di Vercelli.

Gli investigatori della squadra mobile sono arrivati a lui dopo lunghi mesi di indagini . Lui che si trova già in carcere per essere ritenuto parte di una banda che faceva saltare i bancomat e i postamat e lui che è già stato condannato in Corte d’Assise e d’Appello a 14 anni  per l’omicidio dello chef Piero Beggi del Ciabot del Grignolino di Calliano avvenuto nella notte di Capodanno del 2000.

Oggi il nome di Nuara è stato collegato all’esplosione dell’ordigno correlato anche a una scritta a mano recuperata sul posto “Ringraziate a Pavone (il pm Vincezo Paone, ndr), Deodato, Ameroi, Morando Morirete tutti” e alle chiamate anonime arrivate il’8 ottobre ai tribunali di Asti e Vercelli. 

Con lui indagate anche altre tre persone “soggetti vicini a Nuara che con lui hanno compiuto alcuni reati contro il patrimonio”, spiegano gli investigatori.

Si tratta di D.R.G., 44 anni astigiano, S.G. classe 1975 e D.C, nata ad Asti nel 1979. 

Le indagini erano partite immediatamente e immediatamente era stato fatto un primo collegamento. Il giorno delle telefonate anonime ai tribunali Nuara si trovava nel palazzo di giustiza di Vercelli per un’udienza del processo per l’omicidio Beggi.

Poi le intercettazioni (206.182 le conversazioni telefoniche ascoltate), i pedinamenti, le intercettazioni ambientali (una ventina disposte su altrettante auto) e l’analisi delle telecamere di videosorveglianza hanno fatto il resto.

Il pm Enrico Pavone della procura di Milano che, coordina le indagini per questioni di competenza sui casi che vedono coinvolti magistrati astigiana, ha già notificato l’avviso di conclusione indagini ai tre presunti complici di Nuara per il reato di minaccia a corpo giudiziario aggravata da uso di arma.