tribunale interno“La decisione della Corte di Cassazione, di ammettere i referendum abrogativo sulla riforma della giustizia in materia di geografia giudiziaria, conferma l’errore commesso dal Ministero di non ascoltare le proposte da parte dei territori  (cittadini, dipendenti, operatori del settore, associazioni produttive ecc…). Referendum, lo ricordo, chiesto da nove Consigli regionali (  Abruzzo (promotore dell’iniziativa), Piemonte, Puglia, Calabria, Basilicata, Friuli,  Liguria, Campania e Marche) per abrogare la riforma che ha tagliato mille tribunali. Ora la parola passa alla Corte Costituzionale per la verifica sulla legittimità del quesito referendario, la cui sentenza è attesa entro il 10 febbraio. È bene che il Ministro Cancellieri (che dovrebbe dare le dimissioni non solo rispetto alla vicenda Ligresti, ma anche per la gravissima situazione nella quale si trova la giustizia ulteriormente peggiorata dopo la riformicchia-tagli con la chiusura di circa mille uffici giudiziari) vi ponga rimedio rapidamente affinché venga ridiscussa, con razionalità e competenza, l’intera riforma. Si conferma ancora una volta che le impostazioni esclusivamente tecniche non aiutano. La politica e il Parlamento facciano, finalmente, il loro lavoro responsabilmente per riconquistare un minimo di fiducia da parte di coloro che dovrebbero rappresentare e che, invece,   quotidianamente compie (la politica) un percorso nella direzione di un distacco completo dalla realtà e dalle esigenze dei cittadini. Ormai le situazioni esistenti sui territori e conseguenti all’epocale riformicchia-tagli, confermano, purtroppo,  tutte le nostre ricadute negative in un settore con altissime criticità. Ma dalla politica e dalla Ministra non ci sono, al momento, le condizioni e le aspettative di un confronto serio per una riforma condivisa. Dovrebbero “sconfessare” tutta la loro sicurezza e caparbietà nell’aver sostenuto una scellerata decisione. E noi procederemo per raggiungere l’obiettivo attraverso lo strumento del referendum consapevoli che ci aspettano tempi di duro lavoro. In questo contesto si augura che continuino a tacere anche coloro che lanciavano “moniti-intimidazioni” contro quelli che avevano osato mettere in discussione una decisione “unilaterale” (cioè imposta senza confronto) per il presunto “bene  del Paese” (???). La realtà contraddice e smentisce anche le recenti dichiarazioni della Ministra a Strasburgo:” L’impegno del governo per la riforma del sistema della giustizia italiana procede e inizia a dare i suoi frutti” ( quali? quelli negativi ?) Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, nel corso dell’incontro a Strasburgo con il presidente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Dean Spielmann, ha sottolineato alcuni dei risultati raggiunti in Italia. “Sono particolarmente contenta -ha spiegato- di essere riuscita a portare a termine il piano di razionalizzazione delle geografia giudiziaria, ridisegnando circoscrizioni di competenza delle varie sedi, diminuendo così la spesa”. Aggiungerei: anche noi siamo (ironicamente) contenti del “disegno” e, soprattutto, per gli aumenti abnormi dei costi della giustizia nonchè dell”aumento dello stato comatoso della giustizia ormai sull’orlo della paralisi. La riformicchia-tagli ha superato di gran lunga le nostre più negative previsioni. Le affermazioni tranquillizzano l’Europa che, sicuramente, si accontenta e non verificherà la corrispondenza alla realtà”. Franco Totaro, Coordinamento Spontaneo per la (giusta) controriforma