I risultati degli esami dei tecnici della polizia scientifica di Torino sul proiettile che ha ucciso il giovane albanese Eduard Pecaj di 23 anni  che abitava ad Asti in corso Alfieri, hanno confermato la validità delle accuse formulate dopo le prime indagini dalla polizia. Il proiettile sarebbe stato esploso  dalla pistola calibro 38 di Cosmin Tonceam, 33 anni, romeno abitante a Pinerolo. Ieri, l’uomo, che nella sparatoria è rimasto ferito ad una gamba e arrestato per omicidio, è stato interrogatodal procuratore della repubblica Vincenzo Paone, alla presenza del suo avvocato Rampone di Torino. Il giovane si è avvalso dalla facoltà di non rispondere. Il proiettile che ha ucciso la vittima colpendo il polmone ed il fegato, fermatosi nel ventre è stato recuperato con l’autopsia compiuta dal perito medico dottoressa Rita Celli.
In giornata, con un intervento chirurgico sarà recuperato anche il proiettile che ha ferito la gamba del presunto assassino. Ad ore si dovrebbero conoscere il risultati degli esami  stub del laboratorio romano della polizia scientifica, relativi alle mani dei tre protagonisti della sparatoria. Intanto proseguono le indagini sui componenti della due presunte bande di albanesi e romeni protagonisti della sparatoria avvenuta nella notte dello scorso mercoledì in corso Volta. La polizia, attraverso l’esame dei filmati delle telecamere dell’ospedale “Cardinal Massaia” sarebbe riuscita a rilevare il numero di targa della “Mercedes” utilizzata per portare, ormai morente, Pecaj al pronto soccorso dell’ospedale.