NIZZA MONFERRATO – La Tenenza di Nizza Monferrato, nel corso di due interventi finalizzati a contrastare il lavoro irregolare da parte di cittadini extracomunitari clandestini, ha segnalato alle autorità gudiziarie competenti quattro persone per inosservanza alla normativa sugli stranieri, procedendo anche alla preliminare contestazione di violazioni fiscali. Il primo controllo, originato da una richiesta di accertamenti patrimoniali pervenuta dalla Questura di Asti, ha riguardato una cittadina maghrebina che, nel compilare l’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno, aveva dichiarato di aver stipulato un contratto di lavoro subordinato presso un proprio connazionale in qualità di domestica. I successivi accertamenti svolti dai militari hanno consentito di appurare che l’uomo, in realtà, era il cognato della donna e che il reddito dichiarato dal nucleo familiare era pari a zero. Tale circostanza, da un punto di vista della congruità, non si conciliava con il versamento di 500 euro mensili, come previsto dal contratto firmato in concomitanza della scadenza del permesso di soggiorno. L’ulteriori operazione di servizio, scaturita da una segnalazione pervenuta al 117, ha coinvolto un uomo, residente in provincia di Asti, che aveva assunto una bandante russa per assistere il padre ormai anziano. Dai controlli finalizzati a stabilire l’identità della donna è emerso che dimorava illegalmente in Italia da almeno 10 anni ed era sprovvista di documento di identità e di permesso di soggiorno. L’intervento, preceduto da specifici appostamenti, ha consentito di accertare l’effettivo svolgimento dell’attività di collaboratrice familiare totalmente in nero e in evasione dei contributi previdenziali. La donna, a seguito della notifica del decreto di espulsione, su disposizione del Prefetto di Asti è stata accompagnata dai militari presso il Centro di Identificazione ed Espulsione di Torino.