VILLANOVA – E’ stata denunciata per simulazione di reato e procurato allarme la ragazza di Villanova protagonista nei giorni scorsi di una strana rapina, con tanto di sequestro di persona. Era la tarda serata di giovedì quando i carabinieri del comando di Villanova erano stati allertati dagli operatori del 118 che avevano ritrovato un giovane di 25 anni, abitante in paese, legata e imbavagliata non lontano dalla sua abitazione nel centro del paese. Subito erano scattate le indagini che hanno battuto tutte le piste possibili. Dagli accertamenti clinici sulla presunta vittima però non erano emerse tracce rilevanti. La ragazza infatti non aveva subito violenza, a parte un taglio sul labbro e qualche lieve escoriazione, e nel suo organismo non c’erano segni di assunzione di stupefacenti. Una vicenda complessa, quindi, quella al vaglio degli inquirenti, che però ha iniziato a dipanarsi solo grazie alla caparbietà degli investigatori. I militari hanno infatti analizzato le ore precedenti e successive alla rapina e al furto (dalla casa della giovane mancavano un televisore al plasma, un cellulare, una chiavetta usb, il telefonino e la carta di credito ndr), scoprendo che qualcuno stava utilizzando il bancomat provento del presunto colpo. Molti acquisti e molti prelievi bancari effettuati fra Grugliasco e Rivoli, nel Torinese. E poi i frame di alcuni istituti di credito e di alcuni locali che avrebbero ripreso un giovane, cappellino e basette, in possesso della carta della presunta vittima. Ma è stato decisivo il racconto di una commessa di un fast food. La donna, raggiunta nella sua abitazione dato che le indagini si sono svolte nel fine settimana quando i negozi sono chiusi, avrebbe spiegato ai carabinieri che il giorno della rapina una ragazza somigliante in tutto e per tutto alla descrizione della vittima, si era recata nel locale per comprare un panino. A quel punto la versione della giovane, che ha detto ai militari di non ricordarsi nulla, ha cominciato a vacillare fino a che, messa alla strette, non è crollata. Si sarebbe inventata la rapina e il sequestro con la collaborazione di un suo conoscente diventato complice, per attirare su di se l’attenzione. Il collega, con il quale la giovane aveva pianificato il piano il giorno precedente, sarebbe un marocchino di 25 anni residente a Torino. Dagli accertamenti dei carabinieri sembra che i due abbiano organizzato la finta rapina nei minimi dettagli, portando via il bottino con la macchina di lui il giorno prima della messa in scena. Poi il giovane avrebbe legato la finta vittima lasciandola non lontano dalla sua casa. Il marocchino è stato denunciato per concorso in simulazione di reato e ricettazione. La “refurtiva” è stata ritrovata nell’abitazione del ragazzo, sulla sua vettura e a casa di una terza persona ignara di tutto.