sicurezza provincia di astiPiù di settanta sindaci, più di cento lettere per il Ministero dell’Interno: l’Astigiano si sta mobilitando per fronteggiare l’emergenza criminalità. Nel pomeriggio di ieri (lunedì 9 marzo), nel Salone consigliare della Provincia, si sono riuniti amministratori e consiglieri provinciali, convocati dal presidente Fabrizio Brignolo, che ha condotto la seduta, cui ha partecipato anche il prefetto reggente Paolo Ponta. “Cerchiamo di usare una situazione negativa, la statistica dell’elevato numero di furti in appartamento oltre che di altri eventi criminosi che ha caratterizzato l’Astigiano nel 2013 – ha esordito Brignolo – per ottenere più ascolto da Roma e un risultato positivo, chiedendo nel contempo di nominare il nuovo prefetto e di incrementare le forze dell’ordine sul territorio.  Poiché noi amministratori siamo più abituati a fare che a chiedere, collaboriamo con le forze dell’ordine attrezzandoci con la videosorveglianza ma anche con l’attivazione dei cittadini, affinché diventino sempre più attenti osservatori di quello che succede sul loro territorio: molti sindaci si sono già organizzati nei due sensi”. Le lettere sottoscritte dai primi cittadini sono pronte e verranno inviate già oggi. “Vero è – ha precisato Paolo Ponta, prefetto reggente, in un’articolata relazione – che nell’ultimo anno sono diminuiti in provincia i furti, specialmente tra novembre 2014 e gennaio di quest’anno. Già il prefetto Faloni aveva messo in campo una strategia di  contrasto, attraverso azioni coordinate e a macchia di leopardo, facendo intervenire da Torino anche nuclei di forze per la prevenzione dei crimini”. Secondo la Prefettura, occorre, oltre all’installazione di impianti di videosorveglianza, anche la collaborazione attiva tra cittadini e forze dell’ordine. Un ruolo fondamentale deve essere svolto dai sindaci, presidi sui territori, soprattutto contro i crimini da degrado sociale. Il problema della sicurezza è percepito fortemente dai cittadini, ha ricordato il sindaco di Mombaruzzo Giovanni Spandonaro: “I sindaci non sono sceriffi. Nelle nostre zone c’è stata negli ultimi anni un’escalation di criminalità e la gente è ora spiazzata. Spesso non si sa nemmeno a chi segnalare persone o movimenti sospetti. Manca la presenza dello Stato nei nostri territori”. “Spesso manca anche la copertura di rete per i telefoni cellulari” fa notare un’amministratrice. In molti piccoli Comuni non c’è la polizia locale e i carabinieri sono pochi. Dalla presa di coscienza si sta passando ai fatti: tra breve sul tavolo del Ministro Alfano ci saranno un centinaio di lettere firmate dai primi cittadini astigiani che chiedono una risposta in tempi brevi.