Ennesima operazione antidroga dei poliziotti della squadra mobile astigiana. Dopo il raid del mese scorso nel quadrilatero tra corso Torino, il Movicentro e la stazione, questa volta le indagini degli investigatori si sono concentrare sulla zona tra piazza Alfieri, corso Torino e il parco della Resistenza.

Tre i provvedimenti restrittivi di cui due misure cautelari in carcere e una agli arresti domiciliari emessi dal gip del tribunale di Asti nei confronti di altrettante persone gravemente indiziate di spaccio di stupefacenti. A questi si aggiunge un quarto uomo arrestato in flagranza durante alcune perquisizioni effettuate venerdì scorso.

Le indagini della mobile erano nate sul finire del 2021 a seguito del monitoraggio di alcune cessioni di cocaina nel centro di Asti. Secondo gli investigatori al “vertice” di questo giro ci sarebbe stato Iusuf Hadaj, cittadino albanese classe 1972 che abita nella zona dell’ex ospedale. Sarebbe lui la figura di maggiore spicco tra gli indagati. Gli inquirenti della mobile, guidati da Federico Mastorci, hanno parlato di un vero e proprio lavoro. Secondo la ricostruzione della polizia, infatti, l’uomo avrebbe spacciato cocaina h24, sia dalla finestra della abitazione al primo piano, sia in altre zone cittadine. Un vero e proprio lavoro appunto, come hanno specificato gli inquirenti, tant’è che nel corso dell’inchiesta sono state monitorate circa 1500 dosi di cocaina per un valore sul mercato di 280 mila euro. 

Cessioni che in alcuni casi avvenivano anche fuori ad alcune scuole cittadine. Cocaina che in alcuni casi sarebbe stata pagata non in soldi ma con preziosi arnesi da lavoro, come trapani, laser e altri macchinari che un cliente del presunto spacciatore avrebbe rubato sul suo posto di lavoro.

Nell’indagine sono finite anche altre due persone, Davide Battiston, classe 1978 raggiunto da una custodia cautelare in carcere, e Fabiola Ghiotti, classe ’94, sua compagna e sottoposta ai domiciliari. Loro per gli investigatori avrebbero acquistato la droga da Hadaj per poi rivenderla autonomamente sulla piazza astigiana.

Nell’indagine sono state denunciate altre persone, quattro albanesi e tre italiani, ritenuti anche loro presunti spacciatori, seppure di quantitativi minori di coca.

Nel corso delle perquisizioni scattate venerdì è stato arrestato in flagranza anche Nikolin Preci, classe 1990, nella cui abitazione i poliziotti avrebbero trovato diverse “palline” di cocaina e 12 mila euro in contanti, presunto provento dell’attività di spaccio.

Nell’attività d’indagine è scattato anche il sequestro preventivo di un cascinale ad Antignano acquistato da Hadaj. Secondo gli investigatori infatti la cascina sarebbe stata comprata con i proventi dell’attività illecita; da qui la richiesta della Procura del sequestro, richiesta accettata dal gip.

“La fase in cui si sta operando è quella delle indagini e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo nel caso dell’emissione di una sentenza di irrevocabile condanna”, hanno spiegato gli investigatori.