Ultima tappa del nostro viaggio negli uffici della Pasi, la divisione della polizia amministrativa, sociale e dell’immigrazione che si occupa di aspetti fondamentali della vita di molti cittadini. Al piano della questura di corso XXV Aprile ci sono infatti poliziotti e personale civile che si occupano di rilasciare licenze, passaporti, permessi di soggiorno ma anche porto d’armi e di risolvere contenziosi. Compiti importanti, meno “in vista” rispetto a quelli dei colleghi che pattugliano quotidianamente le strade o che indagano su furti e rapine ma che sono altrettanto importanti per regolare la vita sociale e civile di una città. Asti in questo non fa di certo eccezione e può contare su personale capace e preparato, coordinato da poche settimane da vice questore aggiunto Maurizio Mobilio, a capo della sezione. Chi avesse necessità quindi di ricevere informazioni e per ottenere le documentazioni necessarie al proprio scopo può presentarsi negli uffici amministrativi della polizia di Stato. Se devi partire per le vacanze, se sei uno straniero appena arrivato in Italia, se sei un appassionato di armi e di tiro a volo o se sei semplicemente un cittadino e un lettore curioso, puoi rivolgerti a questi uffici dove troverai la soluzione adatta alle tue esigenze. Proprio per andare incontro ai bisogni della cittadinanza il questore Filippo Di Francesco ha voluto modificare gli orari degli sportelli con l’intenzione di ottimizzare i tempi di rilascio dei documenti e per sveltire le pratiche. L’ufficio passaporti e l’ufficio immigrazione rimarranno aperti dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 12.30. L’ufficio armi ed esplosivi e l’ufficio autorizzazioni e licenze di polizia saranno aperti il lunedì, il mercoledì, il venerdì e il sabato, dalle 8.30 alle 12.30. Martedì e giovedì chiuso. Per i più tecnologici invece è a disposizione il sito della polizia (www.poliziadistato.it) dove si possono scaricare direttamente i moduli per le operazioni necessarie e dove si possono scovare informazioni preziose. Intanto però noi cercheremo, grazie alla preziosa collaborazione degli uomini e delle donne della questura astigiana, di svelarvi i passi necessari per ottenere documentazioni e licenze. Un piccolo vademecum a puntate da conservare per riuscire a districarsi meglio nel complicato mondo della burocrazia. “L’immigrazione non deve essere considerato e trattato come fenomeno emergenziale, bensì come aspetto permanente dell’era della globalizzazione. Occorre predisporre strategie adeguate ed efficaci di prevenzione fondate sul principio di accoglienza, nonché correlati strumenti operativi in grado di incidere sui processi reali. L’immigrato è sia una risorsa potenziale che un utente di servizi, cui bisogna dare risorse concrete. Inoltre gli stranieri costituiscono un importante anello di congiunzione fra paese di origine e paese ospite, sia in termini economici (rimesse) che culturali”. Sono le parole del ministro del ministro per l’Integrazione Cècile Kyenge che quotidianamente sottolinea l’importanza di un’Italia globalizzata e integrata non solo con l’Europa. Un tentativo di apertura al mondo che si vive ogni mattina anche nella questura di corso XXV Aprile dove negli uffici della sezione immigrazione si presentano decine di stranieri per chiedere o rinnovare il permesso di soggiorno, ma anche per ricongiungimenti familiari e altre pratiche. Un lavoro difficile quello dei poliziotti e degli impiegati della sezione che spesso si trovano a dover trattare anche casi di espulsioni o di protezioni internazionali. Un lavoro poi che nonostante preveda molta burocrazia è fatto anche di indagini sulla persona che richiede il permesso (rilasciato dalla prefettura), ispezionando nel dettaglio le motivazioni, ma anche il pregresso umano, analizzando la così detta fedina penale e cercando eventuali “motivi ostativi”. Il mondo dell’immigrazione è vasto e molte sono quindi le domande che ci si pone in materia. Qual è la procedura di ingresso nel territorio italiano? Come si richiede un visto di ingresso? Quali sono i tempi di rilascio? L’ingresso nel territorio dello Stato è consentito allo straniero extracomunitario in possesso del visto d’ingresso e dei requisiti specifici richiesti per ogni tipologia di visto. Il visto d’ingresso, che va richiesto presso le sedi diplomatiche o consolari italiane presenti nello Stato di origine o residenza, è rilasciato dalle autorità diplomatiche italiane all’estero e può essere richiesto per i più svariati motivi fra cui gli affari, l’adozione, la dimora, le cure mediche e il lavoro. Una volta ottenuto il visto si può passare al secondo stadio, il vero permesso di soggiorno, la cui normativa è piuttosto complicata. La documentazione si ottiene presentando entro 8 giorni dall’ingresso in Italia la richiesta (il permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato e quello per ricongiungimento familiare va richiesto allo Sportello Unico per l’immigrazione presso la Prefettura; negli altri casi la richiesta va rivolta alla questura). Entro 20 giorni dalla richiesta, la Pubblica Amministrazione deve provvedere sulla domanda (il termine è di 90 giorni in caso di richiesta di permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo.) Il permesso di soggiorno per motivi di lavoro (subordinato, autonomo o stagionale) ha durata corrispondente a quella prevista dal contratto di soggiorno. Il permesso poi in base alla tipologia può essere cartaceo o elettronico Ma come si rinnova questo documento? Il permesso può essere rinnovato su richiesta del titolare e per una durata non superiore a quella iniziale, se permangono le condizioni che hanno consentito il primo rilascio (in caso contrario la richiesta può essere rigettata). L’istanza di rinnovo deve essere presentata, almeno 30 giorni prima della scadenza negli uffici della questura (il termine è elevato a 60 giorni in caso di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato a tempo determinato, e a 90 giorni per lavoro subordinato a tempo indeterminato). La domanda di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato va, invece, effettuata con apposito kit postale, che si trova in tutti gli uffici postali abilitati al servizio. Esiste poi anche un permesso a tempo indeterminato che può essere richiesto da chi è in Italia regolarmente da almeno 5 anni. E’ comunque importante sottolineare che necessitano di documentazione anche i bambini figli di stranieri nati sul nostro territorio. I minori di 14 anni vengono segnati sulle autorizzazioni al soggiorno dei genitori, mentre per chi ha compiuto i questa età deve richiedere un normale permesso. Ogni straniero che presenta la richiesta, poi, viene fotosegnalato e le sue impronte digitali vengono inserite nel sistema Afis per il riconoscimento. Quello della regolarizzazione dell’immigrazione rimane quindi un aspetto fondamentale della polizia, anche di quella astigiana, e spettano al questore anche incombenze quali le espulsioni, la firma dei fogli di via e le revoche dei permessi. Ma non solo. Agli uomini e le donne della divisione Pasi spetta anche il delicato compito di vagliare le richieste di asilo politico, oggi detto protezione internazionale. Questo tipo di domande non è molto frequente (l’anno scorso alla questura astigiana ne sono giunte 6, mentre dall’inizio del 2013 sono 3) ma richiede delle competenze specifiche e un’attenzione particolare, che, certo nella polizia astigiana non manca. “Abbiamo preso in analisi casi di persone che fuggono da conflitti internazionali – spiega il vice questore aggiunto Maurizio Mobilio, a capo della divisione Pasi -, ma anche di rifugiati originari di Stati che prevedono la pena di morte e che quindi cercano ospitalità in Italia. Casi che richiedono comunque la massima attenzione e abilità professionale”.