Il tribunale civile di Asti (giudice Pasquale Prefetti) ha riconosciuto lo “stato di necessità” alle sei famiglie sfrattate che dall’aprile 2010 occupano una palazzina del Demanio in via Allende.
La sentenza ribalta il verdetto del tribunale penale che lo scorso aprile aveva condannato gli occupanti al pagamento di una multa variabile dagli 80 ai 100 euro.
Bocciata quindi la richiesta intentata dal Ministero della Difesa di rientrare in possesso dell’immobile, un tempo utilizzato per ospitare le famiglie dei soldati stanziati nell’ex caserma “Colli di Felizzano”.
Il provvedimento preso dal giudice Prefetti ha un precedente. Nel 2007 la Corte di Cassazione Penale (sentenza 35580/07) aveva accolto il ricorso presentato da una donna che, con il figlio minorenne, aveva occupato abusivamente una proprietà dell’Iacp. Anche in questo caso il Tribunale di Roma aveva inflitto in primo grado una multa di 600 euro, sentenza poi confermata in appello, e solo grazie al ricorso in Cassazione la donna vide riconosciuto valido il suo diritto ad occupare per “stato di necessità”.
La sentenza di via Allende è destinata a far discutere. L’Atc e il Comune di Asti, che proprio in queste settimane hanno iniziato una serie d’incontri con i sindacati e il Coordinamento Asti Est per risolvere il problema abitativo, dovranno tenerne conto, così come auspicato dall’avvocato Roberto Caranzano, legale degli sfrattati, che chiede alle parti di “sedere al tavolo per trovare concrete risposte al problema casa senza più criminalizzare le azioni dovute alla necessità di avere una casa”.
La situazione sullo sfondo è drammatica: gli sfratti per morosità sono in costante aumento, i lavori disponibili sono sempre più precari e sottopagati mentre rimangono centinaia d’immobili di proprietà pubblica dismessi e lasciati in stato d’abbandono, una vera beffa se si considera la carenza di nuovi alloggi popolari, 108 previsti a partire dagli ultimi mesi del 2011 a fronte di una richiesta di 600 aspiranti assegnatari in graduatoria Atc.
Fabio Ruffinengo