E’ in corso il nuovo cartellone della rassegna “Le Sfide della Fede”, spettacoli ad Asti sulla tematica delle sfide della Fede e della cultura nel nostro tempo, promosso dal Teatro degli Acerbi e dall’Istituto Oblati di San Giuseppe Marello.
“Sfide” tra ragione e Fede, tra l’uomo e Dio.
È realizzata da quest’anno con la Città di Asti, con la partnership di Spazio KOR e MonCirco e con maggiore sostenitore la Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena” che guarda al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing arts e alla
produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio.
E’ sostenuta anche dalla Fondazione CRAsti, dalla Fondazione CRT e da numerose aziende locali che negli anni hanno creduto nel progetto. E’ realizzata in collaborazione con il Progetto Culturale della Diocesi di Asti, il Museo Diocesano San Giovanni, “Oro Incenso Mirra” presepi nel Monferrato, “Terre di Presepi” e la rivista Astigiani.
Dicembre sarà incentrato sulla riscoperta della leggenda del quarto Re Magio. L’Astigiano diventa terra che narra il Divino con gli occhi degli umili.
Parallelamente al nuovo spettacolo “Artabàn. La leggenda del Quarto Re Mago” che debutterà il 10 dicembre ad Asti allo Spazio KOR, l’artista di Casa degli alfieri Antonio Catalano, poeta della Meraviglia, allestirà una mostra, un nuovo museo sentimentale che conduce i visitatori sulle tracce di questo personaggio che ha smarrito la stella, ha vagato per trentatré anni impegnando la sua
vita ad aiutare i poveri e gli oppressi, ed infine è giunto a Gerusalemme il giorno della Crocifissione.
La mostra dal titolo “Il Vangelo delle Colline, sulle tracce del Quarto Re Mago” sarà ad Asti al Museo Diocesano San Giovanni dal 2 dicembre all’8 gennaio.
Realizzata da casa degli alfieri con la consulenza antropologica del prof. Piercarlo Grimaldi e l’allestimento di Agnese Falcarin, coinvolgendo lo staff artistico e organizzativo di Archivio Teatralità Popolare e Universi Sensibili.
Questo progetto si propone di approfondire e valorizzare il patrimonio culturale immateriale legato alla memoria di alcune figure mitiche protagoniste di narrazioni e riti popolari riguardanti il periodo dall’Avvento, dal Natale all’Epifania, momenti pregnanti della letteratura di cultura popolare che scandisce il tempo dell’eterno ritorno così come quello dell’annata agraria: il Gelindo e il Quarto Re Magio.
Interessanti ed evidenti le analogie, la contiguità semantica, fra i due personaggi: due portatori di doni, due “camminatori”, con percorsi non lineari, buone metafore dell’errare dell’umano in cerca di se stesso e della propria mèta esistenziale. Essi producono inoltre una circolarità ulteriore, che unisce il Natale alla Passione e Resurrezione, contenendo così, entro narrazioni popolari, i misteri più profondi del Cristianesimo e anche il dipanarsi di quella porzione del calendario contadino incluso tra il riposo
invernale e i riti di rinascita primaverile.

L’autentica novità del progetto gravita intorno alla riscoperta del Quarto Re Magio, nuovo “innesto” di tradizione nella società contemporanea, per cui si auspica la stessa fortuna ottenuta dal Gelindo, la cui riproposizione puntuale, ad ogni Natale, lo colloca, al momento, al sicuro dall’oblio.
Una narrazione famigliare a proposito del Quarto Re Magio ricevuta dal padre Cesare, sarto in Cossano Belbo (CN), ha condotto l’antropologo astigiano Piercarlo Grimaldi a cercare conferme sul territorio delle colline astigiane, nella sempre più labile memoria orale posseduta dalle generazioni del presente. Un folklore che non è più affiorato nemmeno nelle rappresentazioni sacre del tempo della Natività che sono ancora sporadicamente attive. Una ricerca che il progetto intende proseguire nella
certa speranza che si possano ancora ritrovare preziosi riscontri di questa figura folklorica. Eppure di quattro e più Re Magi si è nutrita una letteratura straordinaria che ha attraversato il lungo tempo mitico e storico trascorso dagli epifanici fatti di Betlemme al presente. Così nelle pitture che illustrano questo millenario percorso, di tanto in tanto si trovano più Re Magi impegnati a seguire la stella cometa.
Lo stimolo iniziale al progetto viene dal recente ritrovamento, nell’archivio della Casa degli alfieri di un testo di Luciano Nattino, denominato “Racconto d’inverno”, che narra la vicenda del Quarto Re Magio.
Oggi grazie ad Antonio Catalano si ri-racconterà ancora questa storia che non appartiene alla storia, completando il presepio di una figura che è la più umana del corteo regale giunto alla grotta, di una statuina di cui non sapevamo più ma che ci mancava comunque tanto.
Il lavoro che si vuole fare con la mostra è quello di seguire le poche tracce, letterarie e iconografiche, che ci suggeriscono l’esistenza di un Quarto Re Magio, e di evidenziarle insieme ad opere d’arte appositamente create per l’occasione in una mostra dal forte carattere immersivo ed inclusivo.
Ci saranno un video introduttivo del prof. Grimaldi e di Antonio Catalano, alcuni pannelli illustrativi, alcune opere pittoriche appositamente create dall’artista.
Il cuore dell’esposizione sarà poi uno dei Musei Sentimentali creati da Antonio Catalano, installazioni composte su un tema di volta in volta diverso, tutte accomunate dall’impiego di materiali quotidiani, recuperati, elevati a gentili testimonianze ed opere d’arte che si raccontano attraverso la guida narrante dell’autore.
La mostra verrà narrata in diversi modi per favorirne l’accessibilità.
Il materiale in esposizione sarà fornito di QR code scansionabili, una “video guida” con apparizioni dell’autore che descrive poeticamente alcuni pezzi dei materiali in mostra, con sottotitoli.
Per non udenti sarà possibile usufruire dei video con la traduzione LIS.
La mostra sarà aperta: venerdì ore 15-18, sabato e domenica ore 9,30-13 e 15-18, nei restanti giorni della settimana su prenotazione museo@sicdat.it oppure 3517077031.
Chiusura Museo Diocesano il 18 dicembre.
Possibilità di visite guidate su prenotazione. Ingresso al Museo ad offerta libera.