Sabato 24 gennaio "I giganti della montagna"al Teatro di Costigliole Si sta per alzare il sipario sulla dodicesima edizione della “mezza stagione”, il cartellone della Stagione invernale 2014/2015 del Teatro Municipale di Costigliole d’Asti.

La stagione teatrale è realizzata dal Comune di Costigliole d’Asti con la direzione artistica del Teatro degli Acerbi ed in collaborazione con la Biblioteca Comunale e con il supporto delle Associazioni Costigliole Cultura e Costigliole Internazionale.

Commentano il sindaco Giovanni Borriero, l’Assessore Filippo Romagnolo e il Teatro degli Acerbi: “La Mezza Stagione torna per la dodicesima volta. Un posto di cultura a dimensione famigliare, un posto in cui trascorrere al caldo le sere d’inverno, aspettando ancora una volta insieme la primavera. La formula, che si è rivelata vincente nel decennio, non cambia: uno spettacolo in teatro e alcune “apparizioni tascabili”, con attori astigiani diretti dal Teatro degli Acerbi, nella cornice caratteristica della Cantina dei Vini, degustazioni di qualità e vini del territorio.”

 

Si comincia sabato 24 gennaio alle ore 21 con “I giganti della montagna” portato in scena dalla compagnia torinese O.P.S. Officina Per la Scena con la collaborazione di Panta Rei Collective LTD e LAb.Acqua.

In scena Maria Augusta Balla, Cecilia Bozzolini, Luca Busnengo, Chiara D’Anna, Francesco Gargiulo, Paola Raho, Valentina Volpatto, Stefano Giorgi (videopitture dal vivo), le maschere sono di Franco Leita, i costumi di Deborah Gambino e Cristina Voglione. La regia è di Michele Guaraldo.

Il “mito” filosofico dell’ultimo Pirandello ritrova la sua dimensione onirica in uno spettacolo di forte impatto visivo, che ha recentemente debuttato nella stagione del Teatro Stabile di Torino.

In una villa isolata vive il mago Cotrone, dando ospitalità a un gruppo di maniaci e visionari che non trovano il loro posto nel mondo. Giunge un giorno, alla villa degli Scalognati, la compagnia di attori girovaghi della Contessa Ilse, che si ostina a voler mettere in scena teatro di poesia per una società che non lo apprezza. Emarginati anche loro quanto basta, gli attori della Contessa trovano nella congrega di sognatori di Cotrone un approdo ideale… L’ultima e incompiuta opera di Pirandello ha la forma di una misteriosa fiaba filosofica, o meglio di un “mito”, come la definiva lui stesso, in cui si scontrano due opposte visioni del teatro e dell’arte: quella “intransitiva” di Cotrone, che vuole un’arte fine a se stessa, da godersi nel suo isolamento anarchico; e quella “transitiva” di Ilse, che invece ne sente la politicità e vuole portarla in mezzo agli uomini. Su entrambe si addensa come una nube inquietante la barbarie materialista dei Giganti, che, nell’epilogo non scritto, li travolgerà.

Scegliendo il testo forse più enigmatico di Pirandello, la compagnia O.P.S. Officina Per la Scena si concentra sull’aspetto più onirico dell’opera. In scena, dunque, sette attori e un pittore ricreano l’universo di suoni e colori della villa di Cotrone, attraverso un sistema di video-pittura animata che proietta le immagini realizzate con acqua, inchiostro, pennelli e dita come in un film d’animazione…

Commenta il regista Michele Guaraldo: “Luigi Pirandello ha vissuto in quella bellissima isola che è la Sicilia, dove “respiriamo aria favolosa. Gli angeli possono come niente calare in mezzo a noi…udiamo voci, risa , vediamo sorgere incanti figurati da ogni gomito d’ombra…. dove le figure non sono inventateda noi; sono un desiderio dei nostri stessi occhi.” Nei Giganti della montagna entriamo nella officina di queste figure, in quel mondo stupendo, malleabile come creta, quel tratto di spazio senza tempo identificato con La Villa della Scalogna che Pirandello stesso definisce all’inizio dell’opera “al limite, fra la favola e la realtà”. Certo i personaggi de “I Giganti della Montagna” possono essere letti in mille modi: come incarnazione di un’idea, come manifestazione d’amore verso un teatro giudicato più vero della cosiddetta realtà, come una sorta di geniale schizofrenia controllata, come opera d’illusionismo, come descrizione di un caotico mondo dei sentimenti collettivi. Un universo di suoni e colori a cui il progetto vuole dare forma attraverso “gli Scalognati” che accolgono il viandante e gli offrono la possibilità di abbandonarsi all’immaginazione creativa, immergersi in quella continua “ebullizione di chimere che lascia concepire enormità mitologiche in una continua sborniatura celeste”. Grazie al segno che diventa ritmo musicale oltre che figura, traccia silenziosa dello scorrere della temporalità, utilizzando la pittura manuale e una videocamera che proietta le immagini realizzate con l’acqua e l’inchiostro, i pennelli e le dita, il risultato finale assomiglia a un film di animazione che da un’unica immagine che evolve e si dissolve trasformandosi di continuo, darà forma e colore ai vari momenti intensamente lirici e visionari de I Giganti della Montagna. Dopo avere messo da parte la ragione, quando i pensieri sono carichi di così tanto fuoco, colore, sapore, amore e stupore, quando l’immaginazione riesce a creare con parole, sentimenti e passioni così forti, il teatro si trasforma in pensieri viventi, perché di quel vortice conservano la musica, i ritmi, tempi, melodie, armonie, canti e perfino silenzi. Così pensano gli Scalognati, mendicanti “padroni di niente e di tutto” che, come lo scalogno, aromatizzano e danno profumo e sapore alla storia.”

A seguire dopoteatro nella Cantina dei Vini sottostante il teatro le “Apparizioni tascabili”: Francesco Ecclesia e Giulia Masoero, giovani attori astigiani metteranno in scena l’atto unico “L’occasione” di Achille Campanile. Una “prova d’attore” a cura del Teatro degli Acerbi, con degustazione e vini del territorio.

Biglietti a € 11 (intero), € 9 ridotto; è ancora possibile abbonarsi alla stagione (5 serate), intero € 45, ridotto € 40.

Prevendita presso gli abituali punti ad Asti presso Fumetti Store e a Costigliole d’Asti presso la Tabaccheria Sisters.

Per informazioni e prenotazione abbonamenti e biglietti: Teatro degli Acerbi 339-2532921 info@teatrodegliacerbi.it, www.teatrodegliacerbi.it e su facebook.