Focus del Parco Paleontologico Astigiano sul Sito di interesse comunitario (SIC) Stagni di Belangero e sull’area protetta del Parco Naturale di Rocchetta Tanaro.
Di quest’ultima si attende, entro fine anno, l’approvazione del Piano Forestale Aziendale 2018-2032 da parte della Regione, mentre di recente è stato presentato nel Municipio di Revigliasco il Piano di Gestione del SIC, che per 591ettari complessivi si estende, oltre che in questo comune, per gran parte nel territorio di Asti e marginalmente in quello di Isola.
Roberto Sindaco, naturalista dell’Istituto per le piante da legno e l’ambiente (Ipla, società controllata dalla Regione Piemonte) è il coordinatore del pool di ricercatori che ha redatto il Piano di Gestione del SIC. Durante l’incontro a Revigliasco, promosso da Comune e Ente Parco, ha esposto i risultati dell’indagine sul campo, realizzata in estate, e illustrato gli obiettivi da attuare per il governo dell’habitat naturale.
“Il sito è degradato, con uno stato di conservazione insoddisfacente” ha sottolineato Sindaco, indicando come problema rilevante la presenza delle discariche abusive, ferita aperta di lunga data. “Da quando l’Ente Parco si occupa della gestione dell’area – ha rimarcato l’esperto – la vigilanza è aumentata, ma permane la necessità di maggiori controlli. Non aiuta il reticolo di strade e stradine che consentono agli scaricatori abusivi di accedere senza particolari difficoltà”. A causa del degrado, la specie di interesse prioritario del SIC, il Pelobate fosco, anfibio di medie dimensioni, è già oggi da considerarsi a rischio estinzione.
“Ci troviamo a gestire – ha confermato Gianfranco Miroglio, presidente dell’Ente Parco – un sito in cui convivono aspetti stupefacenti, come la presenza del Pelobate fosco, e problemi annosi, come le discariche abusive. Una situazione paradossale e, insieme, una difficile sfida”.
Tra le linee fondamentali del Piano di Gestione (“da considerarsi come il piano regolatore del SIC” ha sintetizzato il direttore dell’Ente Parco Graziano Delmastro) si distinguono le seguenti azioni: creare o migliorare gli habitat riproduttivi e terrestri (quelli idonei agli anfibi sono i prati stabili), monitorare e contrastare le specie esotiche invasive come l’ailanto, vietare l’uso di prodotti antiparassitari nocivi alla fauna acquatica (obbligo già in atto per gli Stagni di Belangero), perfezionare il rapporto tra agricoltura e ambiente.
Dal punto di vista burocratico, il Piano di Gestione verrà sottoposto nei prossimi mesi alle osservazioni dei portatori d’interesse (agricoltori, ambientalisti, ecc.) e adottato in via definitiva dall’Ente Parco entro maggio 2019 per poi essere successivamente approvato dalla Giunta Regionale e divenire operativo. “Riconosciamo la validità di questo strumento – ha spiegato il sindaco Giuseppe Contorno – e, siccome teniamo molto all’ambiente, cerchiamo di fare del nostro meglio: negli ultimi quattro anni abbiamo messo a dimora, sul territorio, più di duecento alberi”.
Negli ultimi mesi, intanto, l’Ente Parco ha adottato il Piano Forestale Aziendale 2018-2032 del Parco Naturale di Rocchetta Tanaro (120 ettari di superficie, di cui 114 a bosco). In base ad approfonditi rilievi scientifici, il documento di programmazione, illustrato in un’assemblea pubblica in paese alla presenza del sindaco Elsa Aliberti, detterà indicazioni precise su come si dovrà intervenire, nelle singole particelle catastali, per esempio per il taglio degli alberi. “Il Parco di Rocchetta, istituito 38 ani fa – ha ricordato Delmastro – è stato uno dei primi boschi a essere sottoposto a pianificazione da parte della Regione. E’ un’area naturale in buona salute la cui conservazione sarà regolata, nei prossimi quattordici anni, dal nuovo Piano Forestale Aziendale, continuazione di quello precedente su cui si è lavorato per molti anni”.
La stesura del progetto ha impegnato un gruppo di esperti, coordinato da Delmastro composto da Guido Blanchard, Martina Bricarello, Sara Piani, dottori forestali, Paolo Gallo, architetto, i guardiaparco dell’Ente astigiano.

Tagli boschivi: obbligatorio, prima di intervenire, rivolgersi allo Sportello Forestale

Negli incontri pubblici di Rocchetta e Revigliasco, infine, si è parlato anche dello Sportello Forestale. Quello gestito dall’Ente Parco è aperto ogni martedì, dalle 8.30 alle 12.30, a Palazzo del Michelerio e segue le pratiche riguardanti tutto il territorio astigiano e in particolare, le aree protette astigiane (Parco di Rocchetta, Riserve Naturali di Valle Andona, Valle Botto, Valle Grande e Val Sarmassa) e i quattro siti di interesse comunitario di Asti e Rocchetta.
“Allo Sportello Forestale – ha spiegato Carlo Carbonero, responsabile della vigilanza del Parco Paleontologico – devono rivolgersi i proprietari dei boschi situati nelle aree protette e nei SIC per concordare preliminarmente, con i guardiaparco, il sopralluogo nelle zone in cui intendono abbattere gli alberi. Successivamente al sopralluogo, attraverso una specifica procedura informatizzata, lo Sportello Forestale provvederà a inoltrare alla Regione, per conto dell’interessato, la Comunicazione semplice, fornendo al contempo anche informazioni su consistenza e caratteristiche del bosco su cui si procederà al taglio.
Fatti salvi gli abbattimenti che prevedono prelievi inferiori ai 150 quintali, per tutti gli altri la comunicazione è obbligatoria: chi non la presenta potrebbe incorrere in sanzioni”.
La stagione dei tagli, iniziata il 1° ottobre, proseguirà fino al 31 marzo per i boschi che si trovano nelle aree protette astigiane e piemontesi (15 aprile per tutte le altre zone).
“Tagliare i boschi – la sottolineatura di Carbonero – è legittimo e sacrosanto, ma ci sono leggi e regolamenti da rispettare. Nella passata stagione silvana sono state presentate allo Sportello Forestale di Asti circa 250 comunicazioni semplici, di cui circa 200 nelle aree protette e nei SIC per le quali è stato fatto il sopralluogo preliminare da parte dei guardiaparco. In alcuni casi, per fortuna ridotti, le verifiche sui tagli eseguiti hanno portato ad accertare violazioni alle norme o alle prescrizioni imposte ai proprietari: 6 mila euro il valore complessivo delle sanzioni comminate”.
Per avere informazioni sullo Sportello Forestale, sui tagli boschivi e sui documenti da produrre collegarsi al sito www.astipaleontologico.it o telefonare allo 0141.592091.