Stasera, alle 20.30, nel Salone Parrocchiale di Castagnole delle Lanze, la Compagnia Marionette Grilli porterà in scena “Il Natale di Gelindo” (marionette della Collezione Augusto Grilli, per la regia di Augusto Grilli) nell’ambito della rassegna Oro Incenso Mirra – Presepi nel Monferrato.

Marionette d’epoca inserite nella cornice di un teatrino di fine ‘700 racconteranno la tradizione natalizia delle terre del Nord Italia, dalla nascita di Gesù all’arrivo del Gelindo.

A seguito dell’editto dell’imperatore Ottaviano, tutti i cittadini dei territori occupati dai Romani devono partecipare al Censimento. Anche Gelindo, semplice pastore, si mette in marcia verso Betlemme per assolvere a quest’obbligo lasciando a casa la moglie e la figlia con il vecchio servitore Maffeo. Mentre è per la strada incontra un uomo già avanti negli anni con una bellissima giovane incinta: sono Giuseppe e Maria anche loro in marcia per Betlemme. Poiché Giuseppe non è riuscito a trovare alloggio per la notte, Gelindo ospita i due in una sua capanna dove solitamente ricovera le greggi. Si rimette in cammino ed incontra i tre Re Magi che sono appena stati a colloquio con Erode e gli hanno predetto la nascita di un nuovo Re. Erode per timore di perdere il suo potere chiede ai Re Magi di ritornare da lui per indicargli dove è nato il nuovo Re in modo da poterlo onorare, ma in realtà intende ucciderlo. I Re Magi chiedono a Gelindo se sa della nascita di un Re e lui li indirizza alla capanna dove ha condotto Giuseppe e Maria. Intanto nella notte Maria partorisce ed il Bambino viene posto in una mangiatoia tra un asino ed un bue per poterlo riscaldare. Al suo ritorno a casa Gelindo invita tutta la sua famiglia a recarsi in visita alla Sacra Famiglia portando doni per il Bambino. Qui si recheranno molti altri pastori ed infine anche i Re Magi guidati dalla Stella Cometa. Erode, nel frattempo, non vedendo ritornare i Re Magi che sono stati sviati da un Angelo, ordina la strage degli Innocenti, ma nuovamente un Angelo appare in sogno a Giuseppe che organizza la fuga in Egitto con Maria e il Bambino.

Domenica 19 dicembre alle 16.30 a Castagnole Monferrato, nella Chiesa Parrocchiale San Martino, si svolgerà il concerto di Natale del quintetto di ottoni dell’Orchestra Sinfonica di Asti, Osa Brass Quintet.

L’Orchestra Sinfonica di Asti. è attiva sul territorio astigiano e non solo dal 2004; in questi anni ha ampliato la propria attività, spingendosi sempre più oltre i confini regionali ed oltrepassando quelli nazionali con tournée in Francia, Spagna, Germania, Ungheria e Bielorussia. La formazione variabile, che va dai venti agli oltre sessanta elementi, permette all’O.S.A. di presentare repertori sempre vari, sia per la piccola che per la grande orchestra, spaziando dalla musica da camera a quella sinfonica e nel melodramma. Tutti i componenti stabili hanno all’attivo importanti collaborazioni con i più prestigiosi gruppi cameristici e sinfonici italiani (Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro La Fenice di Venezia, ecc), oltre a partecipazioni televisive e radiofoniche per le reti RAI, RAI International e Mediaset.
Sarà possibile visitare l’esposizione di presepi nell’ambito di Oro Incenso Mirra – Presepi nel Monferrato alla Tenuta La Mercantile, con degustazione di ruchè dell’ Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato Docg.

Giovedì 23 dicembre alle 20.30 a Montegrosso d’Asti, nel Salone del Mercato Coperto andrà in scena “Il Sogno di Benino – Il personaggio dormiente nella stalla”: Antonio Damasco, narratore, Mico Corapi, voce, chitarra battente, zampogna e lira calabrese (Teatro delle Forme).

 “Vi erano divergenze sostanziali fra i conservatori, difensori della nobile tradizione settecentesca e gli innovatori, che volevano tra le altre cose, inserire Maradona tra il bue e l’asinello. Lui di sicuro il miracolo lo aveva fatto!”

Tra gli innumerevoli personaggi che animano il presepe napoletano, vi sono alcune storie che tramandano una tradizione molto suggestiva. È il caso di Benino, il pastore dormiente, dove il sonno non è solo uno stato fisiologico, ma una condizione dello spirito di inconsapevole tensione verso qualcosa di grande e irreparabile che deve accadere. In questa accezione il risveglio è considerato come una rinascita, un passaggio iniziatico e inevitabile all’età adulta, ma soprattutto si deve al suo sognare la conoscenza di quella terra fatta di sughero e muschio, di cose accadute e altre immaginate.

Nella trasposizione drammaturgica di Antonio Damasco, redatta anche in chiave letteraria con le delicate illustrazioni di Alice Tortoroglio, Benino narra con una lingua inventata, accompagnato dai canti e dal suono della zampogna e della chitarra battente, di un immaginario condominio popolare in una Napoli che non c’è più o forse non c’è mai stata. Un intreccio poetico e divertente dove le storie della Sacra Famiglia non sono che nomi sulla pulsantiera di un citofono. Ed è così che Benino si ritrova alla tavola del “non tempo” natalizio, dove si incontrano l’alto e il basso, il sacro e il profano, lo straordinario e l’ordinario, per morire, essere digeriti e rinascere.

Info: www.presepinelmonferrato.it