I mesi del giallo incontrerà, sabato 8 novembre alle 21 al castello di Cortanze, le vittime del terrorismo: Hanno ucciso mio padre è infatti il titolo dell’incontro che vedrà protagonisti Sabina Rossa e Giovanni Berardi.

La prima è figlia di Guido Rossa, operaio metalmeccanico dell’Italsider, militante del Pci e delegato sindacale ucciso dalle Brigate Rosse il 24 gennaio 1979, a Genova, dopo aver denunciato un “postino” attivo all’interno della fabbrica. Il secondo è figlio di Rosario Berardi, maresciallo di pubblica sicurezza, anche lui caduto sotto i colpi delle BR il 10 marzo 1978 a Torino: avrebbe dovuto testimoniare al processo contro il nucleo storico dell’organizzazione.

I due ospiti, che fanno parte dell’Associazione italiana vittime del terrorismo, racconteranno che cosa ha significato crescere senza padre (all’epoca Sabina aveva 16 anni e Giovanni 27), con quali sentimenti e obiettivi hanno ricominciato. L’incontro, moderato dalla giornalista Laura Nosenzo e a ingresso libero, vedrà anche il contributo di Sabrina Brancato, che spiegherà tra l’altro come ha cresciuto la piccola Letizia dopo la morte del marito Giovanni Cavallaro, sottotenente dei carabinieri ucciso, il 12 novembre 2003, nella strage di Nassiriya.  

Sabina Rossa, oggi deputato, nel 2006 ha scritto insieme al giornalista Giovanni Fasanella un libro toccante e drammatico, “Guido Rossa, mio padre”, in cui racconta le conclusioni dell’indagine da lei stessa condotta e da cui emerge una nuova, inquietante verità sulla morte del sindacalista genovese: ne parlerà lei stessa durante la serata. Recentemente, poi, con un atto che ha fatto discutere, Rossa ha definito “un’ingiustizia” la decisione dei giudici di non concedere la libertà condizionale al terrorista, condannato all’ergastolo, che sparò alle gambe del padre: “L’ho incontrato nella cooperativa dove lavora in semilibertà, credo nel suo ravvedimento e lo voglio testimoniare”.

Giovanni Berardi, fino a qualche mese fa presidente dell’Associazione italiana vittime del terrorismo, si è impegnato in questi anni in una continua azione di sensibilizzazione per ottenere dallo Stato una maggiore attenzione alle ragioni e aspettative dei familiari di chi ha pagato con la vita l’orrore del terrorismo e delle stragi.

La Comunità Collinare Val Rilate, che promuove la serata insieme all’Associazione Comunica, offrirà al termine dell’incontro una degustazione di stuzzichini e vini locali.