“Sto arrivando in Brasile fra qualche ora e il mio cuore e’ gia  pieno di gioia perche presto saro’ con voi a celebrare la 28^ GMG”. Con questo messaggio inviato lunedì 22 luglio dall’account @pontifex papa Francesco ha  salutato i milioni di giovani sono giunti in questi giorni a Rio de Janeiro per la Giornata Mondiale della Gioventù. Nelle stesse ore in cui il Santo Padre atterrava all’aeroporto Galeao (con volo di linea Alitalia) anche il piccolo gruppo della diocesi di Asti raggiungeva la città carioca. Accompagnati dal vescovo Francesco Ravinale, i ragazzi astigiani si sono uniti alle centinaia di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo per un evento che si preannuncia, senza falsa retorica, da primato. Quello in Brasile è infatti il primo viaggio pastorale del pontefice eletto lo scorso 13 maggio, Bergoglio è il primo papa latinoamericano nella storia della Chiesa e il Sudamerica conta il maggior numero di fedeli cattolici sparsi sul territorio. La GMG di Rio promette grandi sorprese, a cominciare dai fuori programma a cui papa Francesco ci ha abituati. Le autorità brasiliane non nascondono la loro apprensione. Il desiderio di vicinanza alla gente del Santo Padre è in qualche modo venuto a collidere con le disposizioni in materia di sicurezza. Le strade sono presidiate in ogni angolo dall’esercito e dalla polizia, tiratori scelti sono appostati sui tetti dei palazzi, le stazioni della metropolitana sono state chiuse in più punti. Rio de Janeiro è nota per l’altissimo tasso di criminalità e per le enormi contraddizioni che la caratterizzano. Francesco celebrerà messa a Copacabana, incontrerera le maggiori autorità locali ( ha gia ricevuto il benvenuto dalla presidenta Dilma Roussef), ma pare abbia espresso il desiderio di visitare quartieri e parrocchie povere e degradate. L’invasione di giovani sta creando non pochi problemi alla mobilità e ai trasporti, ma per le strade è tutto un brulicare di bandiere e zainetti colorati. Dall’Uruguay alla Danimarca, dall’Argentina all’Irlanda, dalla Colombia alla Polonia e poi Messico, Usa, Francia, Spagna. Secondo stime approssimative la delegazione italiana, una delle più nutrite, sarebbe composta da circa 7000 ragazzi provenienti da tutta la penisola che fanno riferimento a Casa Italia, allestita nella parrocchia, a Copacabana. I 23 ragazzi astigiani sono, inoltre, reduci dalla settimana missionaria a Sao Luis do Maranhao, dove hanno vissuto un’intensa esperienza a contatto con le famiglie  della parrochia N.S. de Nazarete, nel quartiere del Cohatrac. Dal Brasile Martina Tartaglino