Il commento al Vangelo di domenica 7 aprile 2024: Misericordia infinita (Gv 20,19-31) a cura di Francesca Piovan

Questa domenica leggiamo il brano di Vangelo che ha reso famoso San Tommaso: l’apostolo ha bisogno di vedere per credere. Non solo, ha bisogno di toccare con mano le ferite sul corpo di Gesù.

Questa prima Domenica dopo Pasqua è dedicata alla Divina Misericordia, festa che Gesù stesso ha chiesto di istituire ad una semplice suora polacca, Suor Faustina. Suora che ha messo Gesù al centro di tutto: al centro della vita in monastero, al centro nella malattia e nella sofferenza, al centro della sua solitudine. 

Che bello pensare che la nostra fede ci parla di un Dio che è misericordia! Un Dio che vede le nostre debolezze, le nostre tentazioni, le nostre mancanze e queste, ai suoi occhi, non sono che gocce d’acqua in un braciere ardente (cit. dalla poesia di Santa Teresina, “Se avessi mai commesso”). Un Dio che si fa misericordia anche quando siamo come San Tommaso: increduli e disillusi. Lui viene e si fa toccare, ci fa entrare in relazione con Lui. Gesù lo dirà spesso a Suor Faustina: non si stancherà mai di spandere sugli uomini la sua infinita misericordia. Lui ci ama così come siamo, senza meriti: l’Amore non si guadagna. 

“Non è il caso d’aver paura quando guida l’amore”, Diario della Divina Misericordia, 1632.