Il 18-19 e 20 febbraio ad Asti abbiamo manifestato nel solco delle altre manifestazioni spontanee sorte in molte città del Piemonte, organizzate da agricoltori ed allevatori. Nonostante ci avessero concesso piazza D’Armi, zona defilata dal centro cittadino, in quei giorni si sono radunati più di 300 tra trattori ed altri mezzi agricoli, già dalle prime ore della mattinata di domenica. 

Sul palco improvvisato (un comune rimorchio agricolo), abbiamo discusso delle problematiche di tutto il comparto, ascoltando e proponendo. Così, dopo aver raccolto le idee, le richieste ed i pensieri degli agricoltori in protesta, abbiamo stilato un documento che poi è stato consegnato al Prefetto e al Presidente della Provincia di Asti. 

Nella giornata di lunedì 19 febbraio tutti i trattori presenti al presidio hanno preso parte ad un corteo per le vie della città e lì abbiamo capito quanto la cittadinanza fosse dalla nostra parte. Come spesso ribadito, non è solo una protesta agricola, bensì una battaglia a favore di tutti e soprattutto rivolta a tutelare il consumatore finale. Martedì 20 febbraio si è svolto il corteo a piedi fin sotto la Prefettura, dove una delegazione è stata ricevuta dal Sig. Prefetto nelle cui mani è stato consegnato il documento in cui erano elencate le proposte del nostro settore, per tentare di risolvere i problemi di tutto il comparto agricolo. Il Prefetto ha accolto le nostre richieste e si è impegnato a trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Agricoltura ed al Ministero dell’Interno.

Siamo stati anche ricevuti dal presidente della Provincia di Asti il quale, con alcuni membri della sua giunta, si è altresì reso disponibile a portare i problemi di loro competenza sul tavolo della Provincia e cercare di risolverli quanto prima. Terminati i tre giorni di presidio, venerdì 23 febbraio abbiamo avuto un incontro con la Regione Piemonte per parlare dei problemi ormai noti della fauna selvatica, oggetto di continui rimbalzi di responsabilità e competenze. Per questo motivo è stato chiesto un incontro con la Regione, le province e le ATC, tutti insieme per discutere della problematica.

In attesa di convocazioni, discussioni e che i nostri suggerimenti vengano presi in considerazione, registriamo che, ad oggi, non abbiamo ancora avuto risposte concrete da parte di nessuna istituzione. Pertanto la nostra protesta continua.

Non chiediamo deroghe ma soluzioni ai problemi!!!