“E’ stato un parto faticosissimo, ma ce l’hanno fatta! Dopo ben tre settimane in cui la maggioranza (e in particolare il Popolo della Libertà) non riusciva a garantire il numero legale nella votazione della fase redigente delle proposte di legge in tema di caccia, la forzatura è finalmente passata.

Una modalità adatta a provvedimenti condivisi e con un iter a porte chiuse; un referendum in materia che finalmente dovrà essere calendarizzato, dopo più di vent’anni; il numero di cacciatori fortunatamente in calo drastico e con una media anagrafica ormai piuttosto alta; un’opinione pubblica a sfavore di un’attività crudele e anacronistica in modo pressochè unanime e potrei andare avanti: tutti questi numerosi elementi non hanno convinto la maggioranza verdeazzurra a dare alla trattazione di una materia, peraltro da sempre controversa, il tempo necessario per i vari approfondimenti e la laboriosa discussione palese e trasmessa online.

Come firmatario di una proposta di legge che recepisce integralmente i prossimi quesiti referendari ritengo sprezzante il comportamento di PDL e Lega Nord: se possono permettersi di “calpestare” i gruppi di minoranza, ritengo non possano mai permettersi di ignorare il principio di democrazia partecipata che la prossima consultazione referendaria incarna!”

Fabrizio Biolé, Vice-capogruppo regionale MoVimento 5 Stelle