“La prospettiva di un anno di sacrifici per tutti i settori produttivi e per l’intera collettività, senza la certezza che si riesca a scongiurare il default dell’Italia, ha certamente inciso in modo fortemente negativo sulle valutazioni delle imprese artigiane, raccolte ed elaborate nella prima indagine trimestrale 2012 di Confartigianato Imprese Piemonte. Nonostante ciò il nostro comparto intende lavorare con la consueta determinazione”: con queste parole si apre il comunicato di presentazione dell’81esima indagine congiunturale svolta da Confartigianato Imprese Piemonte.
Certo, i valori non appaiono buoni.

Il saldo relativo alla produzione totale si aggrava, passando dal –19,65% del trimestre scorso all’attuale –31,06%.

Analogamente si accentua la negatività dei nuovi ordini con un saldo pari a –38,19% a fronte del –30,96% del sondaggio precedente.

In parziale controtendenza, le proiezioni riguardanti il carnet ordini superiore ai tre mesi salgono dall’ 1,59% all’attuale 6,76%.

Il saldo concernente i nuovi ordini per esportazioni vede la prevalenza dei pessimisti con –6,45%, dato meno peggiore del –8,73% del trimestre scorso.

Le previsioni d’incassi regolari scendono dal 47,62% all’attuale 43,71%; coloro che temono ritardi sono in lieve aumento, passando dal 52,18% al presente 52,45%.

Sale il numero di coloro che prevedono investimenti per ampliamenti: dallo 0,2% all’attuale 0,68%.

L’1,24% del campione intende investire in sostituzioni. Il valore risultante dal precedente sondaggio era pari a zero.

Si accentua la negatività  del saldo relativo all’andamento occupazionale che passa dal –5,16% del trimestre scorso all’attuale –6,7%.

“Le imprese artigiane – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – ricoprono un ruolo fondamentale nella tenuta dell’occupazione e nella creazione di nuovi posti di lavoro. Pertanto è essenziale che non vi siano aumenti del costo del lavoro, anche in considerazione del fatto che le recenti modifiche contributive hanno ulteriormente appesantito costi già eccessivi. Occorre invece ridurre le tariffe Inail della gestione artigianato, in forte avanzo. Occorre anche porre in essere la riforma del complesso ed articolato sistema degli ammortizzatori sociali, consolidando e valorizzando il sistema della bilateralità”.

“Per quanto riguarda l’apprendistato – prosegue Felici – è essenziale valorizzarne la funzione quale forma prevalente d’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”.

“Inoltre – conclude Felic i– sono indifferibili misure concrete ed efficaci per rimettere in moto l’economia, dando alle imprese il segnale che lo Stato ha fiducia in se stesso e nelle categorie produttive, e che l’Italia è parte integrante e strategica della Comunità Europea nel più ampio contesto mondiale, in cui nessuno può fare a meno degli altri, ma tutti devono cooperare per uscire dalla crisi”.

La prima indagine trimestrale del 2012 è stata realizzata dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte tramite un questionario telefonico che ha coinvolto un campione di circa 2500 imprese scelte tra i settori artigiani del Piemonte riguardanti la produzione ed i servizi maggiormente significativi.

MN