Conclusi i festeggiamenti del periodo natalizio, il variegato mondo dei movimenti di base ha voluto fare i proverbiali conti della serva al Comune di Asti per evidenziare, a loro dire, l’ingente spreco di denaro pubblico che poteva essere reinvestito in servizi maggiormente utili alla collettività.
Sotto la lente d’ingrandimento innanzitutto i  250 abeti di Natale distribuiti ai commercianti del centro storico, sebbene il sindaco di Asti Giorgio Galvagno abbia difeso l’iniziativa assicurando che una volta concluse le festività saranno ritirati dal servizio Aree Verdi del Comune e piantumati “nelle aree verdi e nei giardini delle scuole”, mentre quelli in eccesso “potranno anche essere dati a privati cittadini che ne facciano richiesta e che li utilizzino per finalità specifiche (ad esempio fare una quinta per mascherare un capannone)”.
La critica interessa da vicino anche le strutture installate in piazza San Secondo, con i circa 70 mila euro spesi per il Palatartufi e altri 20 mila per la pista da ghiaccio della Fitel (cifre fornite dagli ambientalisti) anche se nel secondo caso, in mancanza di comunicati ufficiali, non è chiaro il ruolo svolto dal Comune, ossia se abbia finanziato la pista per poi darla in gestione alla Fitel o si sia limitato a concedere il proprio patrocinio.
A questi costi va aggiunta la voce riguardante il pagamento della bolletta elettrica per le luminarie e, sempre stando a quanto riferito dalle fonti che hanno spulciato tra le determine consiliari e dirigenziali, il conto complessivo ammonta a circa 126 mila euro.
“Soldi pubblici in tempo di crisi usati per improbabili balocchi nel salotto buono della città”, tuona il maestro delle elementari e scout Giampiero Monaca. “Mi chiedo – prosegue – come sia possibile che tutto debba sempre svolgersi in piazza San Secondo. Le periferie non sono degne di un minimo di appeal all’aggregazione? E poi, con le casse pubbliche che non riescono a garantire servizi importantissimi per le persone quali gli asili nido, assistenza a famiglie in emergenza abitativa, il rimborso del buono libri, sostegno ai cassaintegrati, è opportuno dare l’esempio di una ubriacatura costosissima, di un giro di giostra da 126 mila euro?”
Fabio Ruffinengo