Mariangela Cotto e il suo gruppo “Noi per Asti” lanciano la campagna d’autunno, in vista di una lunga volata elettorale che si concluderà nella prossima primavera con le elezioni amministrative.
Il primo passo è una verifica sugli esiti di un quarto di secolo di amministrazioni comunali, una radiografia e una diagnosi di cosa è stato solo annunciato, cosa è stato fatto, cosa non è andato a buon fine.
“Negli ultimi 25 anni la città è stata governata da sei amministrazioni e da un commissario prefettizio – affermano in una lettera la Cotto, Massimo Padovani, Mario Aresca e Felice Sismondo -. Quattro sindaci hanno guidato il comune di Asti: Giorgio Galvagno (oggi è al terzo mandato com 13 anni di fascia tricolore),  Alberto   Bianchino, Luigi Florio e  Vittorio Voglino. Uomini, coalizioni che hanno segnato la  vita degli astigiani nel bene e nel male“.
E di promesse mancate, secondo Noi per Asti ce ne sono molte. “Due esempi su tutti – spiegano i quattro -. Il centro manifestazioni, sempre promesso e mai realizzato concretamente, mentre appuntamenti vitali come Fiera e Douja d’or continuano a migrare di palazzo in palazzo e di piazza in piazza. L’altro è l’ospedale Cardinal Massaja, che ha avuto una gestazione tribolata, ma che oggi è una realtà concreta a dispetto delle voci che si rincorrono sul suo futuro“.
Nelle intenzione dei promotori sarà un dossier,  con un intento positivo, senza pregiudizi, aperto al contributo dei cittadini e di quanti vorrebbero impegnarsi utilmente nella vita politica e amministrativa della città e non trovano aperta la porta della partecipazione.
Massimiliano Bianco