L’assessore regionale alla Sanità, Eleonora Artesio, ha visitato nei giorni scorsi la Casa Circondariale di Asti, seconda tappa (la prima al carcere minorile “Ferrante Aporti” di Torino) del giro in programma in tutti gli istituti penitenziari piemontesi che terminerà in settembre.
Il sopralluogo è  stato promosso a otto mesi dal trasferimento delle competenze sull’assistenza sanitaria dallo Stato alle Regione (e, di conseguenza, alle Asl).
Con l’assessore Artesio, ricevuta dal direttore del carcere, Domenico Minervini, sono intervenuti, per l’Asl, il direttore generale Luigi Robino e quello sanitario Mauro Favro. Presente anche il dirigente dell’Ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Marco Bonfiglioli.
“Nell’istituto di Quarto – spiega Robino – stiamo riorganizzando il servizio, implementando alcune delle soluzioni tecnologiche pensate per le Case della Salute. Il ricorso alla telemedicina potrà dare un importante valore aggiunto in termini di tempi e risultati: già oggi, per esempio, gli esiti dell’elettrocardiogramma vengono trasmessi attraverso questo sistema. In futuro prevediamo di fare lo stesso per le ecografie”.
“Certamente – commenta l’assessore Artesio – la situazione astigiana potrà beneficiare dell’esperienza maturata nel campo della decentramento del servizio sanitario dall’ospedale al territorio: mentre in altre realtà c’è ancora tutto da costruire, qui c’è già un bagaglio di soluzioni organizzative e tecnologiche molto importante”.
“La gestione dei trasferimenti in ospedale dei detenuti per visite e controlli – aggiunge Minervini – è da sempre un problema che comporta costi e difficoltà. Negli ultimi mesi di collaborazione con la struttura di Medicina Penitenziaria dell’Asl sono già stati ottenuti miglioramenti visibili”.
Il personale sanitario oggi in servizio è composto da 7 medici, che assicurano la copertura 24 ore su 24, 2 infermieri professionali e 4 operatori socio sanitari, presenti in carcere dalle 8 alle 20. Ad essi si aggiungono gli specialisti in cardiologia, dermatologia, psicologia e psichiatria, odontoiatria e malattie infettive che, con cadenza settimanale o bisettimanale, garantiscono le visite specialistiche nell’infermeria interna al penitenziario.
Tra le prestazioni sanitarie più richieste dalla popolazione carceraria di Quarto ci sono quelli legati alle patologie cardiovascolari, all’assistenza psichiatrica ed ai controlli del sangue.