In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi, nel 2015 sono nate 26.155 imprese in Piemonte, a fronte delle 28.386 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2014. Al netto delle 26.663 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, in diminuzione rispetto alle 28.375 del 2014), il saldo è negativo per 508 unità. Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2015 presso il Registro imprese ammonta così a 442.862 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con oltre il 7% delle imprese nazionali. Il tessuto imprenditoriale regionale continua ad essere costituito soprattutto da aziende di piccole e medie dimensioni, pur ospitando anche realtà più grandi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,11%, dato che segna un miglioramento rispetto alle flessioni registrate nel 2014 (-0,44%) e nel 2013 (-0,54%). Il tasso di crescita piemontese risulta, inoltre, in controtendenza rispetto a quanto registrato a livello nazionale (+0,75%). La crisi che ha caratterizzato il sistema imprenditoriale negli ultimi anni non è stata ancora del tutto superata soprattutto da parte di quelle imprese poco strutturate e di piccole dimensioni, che hanno maggiormente patito le difficoltà congiunturali. “I dati del 2015 sono più confortanti rispetto a quelli dell’anno precedente, ma il tessuto imprenditoriale piemontese continua a mostrarsi in sofferenza in quasi tutte le province e nei settori produttivi più caratteristici della nostra regione. Una nota positiva arriva, ancora una volta, dal turismo, comparto che sempre di più dobbiamo essere in grado di sostenere e valorizzare. Certo, l’emergenza neve di questo inverno non aiuta, e proprio nei giorni scorsi il sistema camerale, in sinergia con gli operatori del settore e le istituzioni, ha convocato un tavolo di confronto, ottenendo dalla Regione Piemonte l’impegno a sbloccare quasi 4 milioni di euro di contributi – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Questo è solo uno dei tanti esempi dell’impegno delle Camere di commercio a sostegno delle imprese del territorio; sostegno che speriamo non venga azzerato dalla riforma in atto, in un momento così delicato per le imprese della nostra regione”. Il dato regionale scaturisce dagli andamenti negativi concretizzati da tutti i tessuti imprenditoriali provinciali, ad eccezione di quello di Novara, che registra un tasso di crescita positivo (+0,37%), e Torino, che manifesta una sostanziale stabilità (+0,02%). Cuneo evidenzia una dinamica sostanzialmente in linea con la media regionale (-0,18%), mentre contrazioni più significative caratterizzano gli altri territori: Asti mostra un tasso di crescita della base imprenditoriale pari a -0,24%, seguita da Alessandria (-0,40%) e dal Verbano Cusio Ossola (-0,46%). I risultati meno brillanti appartengono a due province del Piemonte nord-orientale: Vercelli, con un tasso del -0,50%, e Biella (-0,81%). Dall’analisi del tessuto imprenditoriale piemontese per classe di natura giuridica, si osserva come le società di capitale (+2,75%) e le altre forme (+1,51%) continuino ad evidenziare dinamiche positive, mentre risultano negativi gli andamenti delle imprese individuali (-0,41%) e delle società di persone (-1,42%). Valutando i tassi annuali di variazione percentuale dello stock di imprese registrate per settori di attività economica, si osserva come, anche nel 2015, il turismo abbia manifestato la performance migliore (+2,10%), seguito dal comparto degli altri servizi (+1,30%). Risulta leggermente negativo lo stock del commercio (-0,28%), mentre appaiono maggiormente penalizzati gli altri settori, pur evidenziando un’erosione della base imprenditoriale inferiore a quella mostrata nel 2014: agricoltura (-1,48%), costruzioni (-1,59%) e industria in senso stretto (-0,45%).