Un folto pubblico, tra cui numerosi avvocati, ha partecipato venerdì 10 marzo in Municipio all’incontro con il parlamentare Enrico Costa, responsabile Giustizia di Azione, già viceministro della Giustizia.

L’iniziativa, promossa dal coordinamento astigiano del Terzo Polo, aveva per titolo “Esiste ancora in Italia lo Stato di diritto?”.

Introdotto da Luigi Florio, responsabile provinciale di Azione, e da Barbara Baino di Italia Viva, Costa ha tracciato un quadro assai critico della giustizia italiana, dove una minoranza di magistrati – ha affermato – soprattutto della pubblica accusa, in cerca di visibilità e potere dentro e fuori i tribunali, condiziona l’intero sistema giustizia contribuendo a screditarlo con inchieste che paiono spesso finalizzate solo a dare notorietà a chi le conduce.

“Il punto cruciale del nostro ordinamento – ha detto il parlamentare – è il principio della presunzione di innocenza, sistematicamente eluso da un sistema di smisurata pubblicità alle indagini prima che sia possibile agli accusati qualsiasi forma di difesa”.

Il parlamentare, cui si devono le recenti norme sul risarcimento ai cittadini ingiustamente processati e sul divieto di pubblicizzare le indagini con titoli ad effetto e trailer “promozionali”, ha ricordato come un’altra sua recente proposta diventata legge, quella sull’inserimento nel fascicolo personale dei magistrati dell’esito finale di tutte le loro indagini o delle loro sentenze, abbia addirittura provocato lo sciopero dell’Associazione Nazionale Magistrati, il fulcro – ha detto – della devastante politicizzazione della giustizia, grazie alla quale il magistrato meno bravo ma inserito all’interno di una corrente spesso prevale su quello più bravo ma senza padrini politici.

Costa ha infine assicurato l’impegno del Terzo Polo e suo personale per favorire una riforma della giustizia che ripristini l’imparzialità ed il carattere di mero servizio della magistratura, come dev’essere – ha detto – in uno Stato di diritto degno di tale nome.

Sono seguiti diversi interventi da parte del pubblico, tra cui quello del presidente della Camera Penale di Asti, Davide Gatti.