Nella settimana dell’attesa e annunciata inaugurazione del centro commerciale naturale,  Udc e Noi per Asti non si fanno sfuggire l’occasione per intervenire con accenti preoccupati sul commercio astigiano, riferendosi in particolare alla vicenda Agrivillage, il progetto di “outlet del gusto” che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, sorgere alle porte di Asti, tra strada Rilate e Serravalle.
I centristi rispolverano un ordine del giorno proposto proprio sull’Udc e approvato a larghissima maggioranza (23 voti a favore e 4 astensioni) nella seduta del 21 gennaio 2010, in cui il consiglio comunale impegnava il sindaco e la giunta a dare corso ai provvedimenti finalizzati a permettere la realizzazione del parco commerciale in località Rilate.
L’Agrivillage, secondo Davide Arri, Mario Sorba, Mario Aresca e Felice Sismondo è “un’opportunità di sviluppo per la città e il suo territorio, in modo particolare per i significativi risvolti occupazionali e per la valorizzazione della filiera agro-alimentare vitivinicola ed artigianale astigiana. Non è un centro commerciale tradizionale, ma una struttura di rilievo nazionale ed internazionale che può rappresentare una straordinaria occasione per dare visibilità a tradizioni e produzioni locali; potrebbe trovare un significativo lancio se realizzata in tempi celeri e compatibili con l’Expo 2015 di Milano”.
L’Udc e Noi per Asti segnalano però forti ritardi nella definizione del piano commerciale in relazione alle piattaforme  medio-grandi, che si trovano in una sorta di limbo:  “Due anni dal termine per la presentazione delle proposte di nuovi insediamenti commerciali, senza nessuna decisione, ingenera nei proponenti un clima di incertezza e sfiducia, foriero di perdite irrimediabili di  opportunità occupazionali e produttive per il nostro territorio, già duramente colpito dai fenomeni di de-industrializzazione. Una città senza attività economiche e occupazione è una città senza futuro”.
In queste giornate tanto intense per il futuro del commercio astigiano, Udc e Noi per Asti chiedono dunque alla giunta Galvagno una decisa accelerazione nella procedura attuativa dell’Agrivillage, per scongiurare la perdita degli ingenti investimenti annunciati.
Massimiliano Bianco