E’ un avvenimento destinato a fare epoca, l’introduzione, dal 1° gennaio, dei registri di cantina telematici. Solo nell’Astigiano, affermano in Coldiretti, sono interessate dal provvedimento almeno un migliaio di aziende vinicole che in questi giorni si informano e verificano la loro adeguatezza informatica, dal computer ai programmi di gestione della loro cantina. Il registro dematerializzato, insieme al nuovo testo unico del vino, darà un profondo taglio alla burocrazia inutile. Fino ad oggi, ogni impresa vitivinicola, dedicava 100 giornate di lavoro per soddisfare le 4 mila pagine di normativa che regolamentano il settore. Anche Coldiretti, che per altro ha da sempre sollecitato la sburocratizzazione del settore, non può che esprimere apprezzamento per la definizione da parte del Ministero delle Politiche Agricole di un adeguato periodo di accompagnamento per favorire l’ingresso di tutti i produttori nel nuovo registro dematerializzato. Per andare incontro alle esigenze di adeguamento delle imprese, ieri, il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha firmato un decreto che stabilisce come in sede di controllo, dal 1° gennaio e fino al 30 aprile 2017, gli operatori potranno giustificare le operazioni non registrate online, attraverso documenti cartacei senza essere sanzionati. “E’ dal 2009 – precisa il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale – che Coldiretti formula proposte concrete di snellimento, nel 2011 presentammo anche alla Regione Piemonte un decalogo in dieci punti per la sburocratizzazione del settore vitivinicolo, finalmente con il decreto semplificazione e la dematerializzazione dei registri si raggiunge l’obbiettivo che ci eravamo prefissati di ridurre e snellire gli adempimenti”. La strada è dunque tracciata: niente più registri cartacei, stampe periodiche e vidimazioni preventive. Tutte le operazioni di cantina dovranno essere annotate nell’unico registro dematerializzato, non esisterà più il registro di commercializzazione, né quello di vinificazione, così come sono aboliti i registri di imbottigliamento, quello degli spumanti, e così via. “Si auspica ora – sottolinea Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Asti – una veloce messa a regime delle semplificazioni ulteriori legate allo sviluppo delle attività connesse al registro, al fine di consentire in tempi brevissimi il completo interscambio con le strutture di controllo e la semplificazione o automatizzazione delle dichiarazioni di produzione e delle dichiarazioni di lavorazione”. Con la dematerializzazione dei registri, infatti, si svolge l’implementazione di una base dati unica per il settore, attraverso cui sarà possibile eliminare o semplificare, informatizzando, moltissimi adempimenti, come le varie comunicazioni all’ICQRF e agli organismi di certificazione, a cominciare dalle dichiarazioni di produzione e giacenza vitivinicola. Per altri versi il nuovo registro telematico semplificherà l’attività di verifica da parte degli organi di controllo e renderà più agevole e meno costosa la preziosa attività di prevenzione delle frodi, a tutela delle Denominazioni di Origine e del vino italiano anche sui mercati esteri. In totale, a livello nazionale, la telematizzazione interessa più di 50.000 operatori i quali per oltre il 90% sono piccoli produttori (meno di 1000 ettolitri all’anno). Ci vuole dunque gradualità e, non a caso, Coldiretti ha avviato da qualche mese una intensa attività di formazione, informazione e assistenza per i produttori ed è a disposizione dei produttori per informazioni e supporto delle cantine nella tenuta del nuovo registro. “In questa fase – sottolinea il responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Asti, Paolo Anziano – si possono già evidenziare alcune importanti semplificazioni: l’esonero dalla tenuta dei registri per le micro aziende (fino a 50 hl di capienza con annesse attività di vendita diretta o ristorazione) e modalità ulteriormente semplificate di compilazione dei registri dematerializzati, compresa la concessione di termini più favorevoli, per le aziende vitivinicole che producono, prevalentemente con uve di produzione aziendale, meno di mille ettolitri di vino l’anno”. Il processo di dematerializzazione dei registri non modifica la normativa dell’Unione Europea, pertanto i termini di registrazione e gli obblighi rimangono quelli già esistenti, seppure con alcune semplificazioni nell’invio delle annotazioni sul sistema telematico nazionale denominato “Sian”, in relazione alle dimensioni e caratteristiche aziendali. Ad inizio 2017, puntualizzano in Coldiretti, come prima cosa, ogni azienda vitivinicola tenuta all’obbligo del registro, dovrà accreditarsi al Sian. Gli interessati possono quindi contattare gli uffici tecnici di Coldiretti per avviare l’iter della nuova procedura. Info: 0141 380 400.