La Regione garantisce con un contributo straordinario di 44,5 milioni di euro la continuità delle oltre 1800 strutture che in Piemonte erogano prestazioni di carattere residenziale di tipo sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale ad anziani, minori, disabili, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche, e la cui situazione finanziaria è in sofferenza a causa delle maggiori spese e delle minori entrate causate dall’emergenza epidemiologica.

La legge approvata dal Consiglio regionale stanzia, in particolare, 30 milioni per integrare le maggiori spese sostenute dalle strutture sostenute per sanificare gli ambienti, acquistare Dpi, pagare il personale, smaltire i rifiuti speciali, mettere in sicurezza gli ospiti e gli operatori e migliorare la qualità dell’assistenza, 10,1 milioni ai titolari di autorizzazione al funzionamento non convenzionati con il sistema socio-sanitario regionale, 1,5 milioni per i fornitori accreditati di prestazioni domiciliari sociali e sanitarie, 3 milioni complessivi (uno, rispettivamente, per gli anni 2021, 2022 e 2023) per esentare le aziende pubbliche di servizi alla persona dal versamento dell’Irap. Previsti l’accesso al Fondo di garanzia sui finanziamenti a tasso fisso e variabile per Rsa e strutture sociosanitarie autorizzate e accreditate.

 

Il voto favorevole alla legge è stato accolto con grande soddisfazione dall’assessore regionale alle Politiche sociali Chiara Caucino: “Raccogliamo i risultati di mesi di lavoro, nei quali mi sono battuta proprio affinché le strutture più coinvolte nello tsunami Covid ricevessero un sostegno concreto e tangibile”.

“Si tratta di un contributo fondamentale – evidenzia l’assessore – frutto di un grande sforzo per la Regione, che offreperò un importantissima boccata d’ossigeno per le strutture e per i fornitori di servizi per persone fragili del Piemonte, che hanno sofferto forse più di tutti gli effetti nefasti della pandemia”.

Quando era stato presentato il disegno di legge il presidente Alberto Cirio aveva voluto precisare che “abbiamo l’obbligo di aiutare chi aiuta i nostri anziani e le persone più fragili del Piemonte con un intervento di importanza assoluta nei confronti di un settore che, a causa della pandemia, ha dovuto affrontare come tutti costi non previsti e minori entrate. Nel momento in cui si cerca di aiutare chi rischia di non farcela, queste realtà non possono essere dimenticate. L’investimento è un grande sforzo che la Regione compie senza gravare sui cittadini né tagliare somme alle altre voci del bilancio, per sostenere un servizio la cui efficienza si traduce in maggiore tutela per le persone più vulnerabili. Parliamo di un mondo che accoglie 52.000 ospiti e dà lavoro a oltre 40.000 persone”.

Sarà la Giunta regionale a definire con una delibera le modalità di assegnazione dei contributi previsti dalla nuova legge.