Non sono bastati gli appelli di Giorgia e degli altri studenti della scuola Bimbisvegli. Non è servito neppure il suo racconto, che parla di una vita difficile, di un viaggio che è partito da Kuta e che lo ha portato prima in Libia, poi sulle coste italiane e, infine, nell’Astigiano. Non è servito il fatto che si sia integrato nel territorio e che la comunità abbia imparato a conoscerlo e a volergli bene. La commissione per il riconoscimento della protezione internazionale della prefettura di Torino ha rigettato la domanda di Taiwo, il giovane migrante adottato dai piccoli alunni della speciale scuola di Serravalle che quindi dovrà lasciare l’Italia. Così ha stabilito la commissione chiamata a decidere sulla sua situazione, anche se in questo giorni verrà presentato un ricorso.
La speranza è che questo tentativo vada in porto, nonostante il primo, duro, diniego che ha lasciato l’amaro in bocca a tutti, insegnanti e bambini in primis.
La lettera di “raccomandazione” che gli studenti amici di Taiwo avevano scritto era stata presa in considerazione dalla commissione. Il sentore era che quelle parole semplici e vere avessero smosso la montagna. Ma poi è arrivata la doccia fredda. Taiwo non può restare in Italia.
Erano stati proprio i Bimbisvegli nelle vacanze di Pasqua a voler scrivere di proprio pugno un appello che era diventato anche un video.
“Cara commissione sono un’amica di Taiwo vorrei che lui rimanesse con noi perché gli voglio bene e con lui giochiamo e parliamo inglese”, il messaggio di Giorgia. “Io vorrei chiedere di lasciare qui in Italia il mio amico. Lui ci aiuta a giocare senza bisticciare ci fa imparare l’inglese e ci fa fare pace. Spero che facciate la scelta giusta”, una altro degli appelli scritti sotto la guida dei maestri Giampiero Monaca, Maria Molino e Mariagrazia Audenino.
Perché Taiwo, ospite di un centro di accoglienza gestito dalla cooperativa Agathon proprio a Serravalle, era diventato un vero amico dei bambini, un compagno di giochi, di teatro, ma anche un insegnante di inglese.
Lui, oggi 29 anni, orfano di entrambi i genitori, nei Bimbisvegli e nei maestri ha trovato una sorta di famiglia capace forse di fargli alleviare il dolore del ricordo per quel viaggio che attraverso deserti, mille lavori, vessazioni e sofferenze lo ha portato dalla Nigeria all’Italia dove è arrivato nel 2017 dopo aver trascorso anche un periodo di prigionia in Libia.
“Quanto vale il cuore dei bambini?” si domanda a caldo il maestro Monaca?
Ed è stato proprio lui a spiegare ai suoi studenti la decisione della commissione. In classe c’era Taiwo, commosso, che si è confrontato con il maestro Giampiero e i suoi amici. Dopo un primo momento di stupore gli studenti hanno cominciato a ragionare per trovare una soluzione. C’è chi ha proposto un fantasioso piano B: “Possiamo nasconderlo dagli amici in montagna”.
La discussione in classe è stata intensa e lunga. Gli studenti, il maestro Giampiero e Taiwo hanno parlato insieme cercando soluzioni. Costituzione alla mano, hanno provato a capire, districandosi fra gli articoli.
“Qualcosa dobbiamo fare”, si sono detti alla fine i Bimbisvegli che si sono messi a cercare un avvocato amico per aiutare Taiwo a fare ricorso in commissione.
Poi, con gli insegnanti, hanno dato vita a una petizione popolare su Change org . “Non scacciate il nostro amico Taiwo”. L’ennesimo appello che sperano, questa volta, non venga ignorato.