Dopo i picchi raggiunti nelle scorse settimane, il virus dell’influenza in Piemonte è in calo. Il livello di incidenza è sceso a 11 casi per 1.000 assistiti, contro i 13,3 e i 13,1 per 1.000 registrati rispettivamente nell’ultima settimana del 2016 e nella prima del 2017. Si tratta in ogni caso di valori superiori alla media degli anni passati: il virus ha colpito in anticipo, durante il periodo festivo, ma ora si avvia a una costante diminuzione. In particolare, nello stesso periodo dello scorso anno l’incidenza non superava i 4 per 1.000 assistiti e nel periodo di massima diffusione, verificatosi nella seconda metà di febbraio, era abbondantemente sotto i 10 per 1.000, come si rileva dai dati del Seremi, il Servizio di riferimento regionale di epidemiologia, e del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità. “Questi numeri confermano come il picco influenzale ormai sia stato superato – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta -. Ma dimostrano anche che si è trattato di una situazione assolutamente anomala rispetto a quanto avvenuto negli ultimi anni. Il virus ha colpito in anticipo e con un’incidenza nettamente superiore al passato”. La diminuzione è stata riscontrata in tutte le fasce d’età, anche se quella fra gli 0 e i 4 anni resta quella più colpita, con 19,3 casi per 1.000 assistiti (fra Natale e Capodanno si è arrivati anche a 27,4). Nell’ultima settimana sono stati 48.000 i piemontesi influenzati, dato che fa salire a circa 350.000 il numero delle persone che si sono ammalate dall’inizio della stagione. Pur con una riduzione complessiva, la nostra regione si conferma comunque come una delle più colpite: il tasso di incidenza rimane al di sopra della media nazionale di 8,47 casi per 1.000.