Dall’inizio dell’anno a ieri, su 1999 accessi al Pronto Soccorso del Cardinal Massaia 312 hanno presentato patologie collegabili a sindrome influenzale: circa il 16% del totale. Settantasette gli anziani ultra65enni (il 24,5% degli influenzati) afferiti al Dea.
Questi dati sono in linea con la media regionale: l’epidemia d’influenza ha fatto del Piemonte la regione italiana con la più alta incidenza di malati (11 casi su mille, contro la media nazionale di 3,9).
Nella casistica delle malattie, la più riscontrata è la bronchite acuta, diagnosticata a 70 utenti che si sono rivolti all’ospedale. Gli operatori hanno anche riscontrato casi di colite, enterite, gastroenterite, polmonite batterica, rinofaringite e tonsillite acuta.
Il picco di passaggi nel Pronto Soccorso pediatrico, invece, si è avuto nelle due settimane dal 20 dicembre al 2 gennaio (756 accessi in 15 giorni, le punte di maggiore frequentazione sono state Natale e Santo Stefano con 87 passaggi). Le patologie più frequentemente riscontrate sono state le infezioni febbrili delle vie respiratorie.
L’epidemia è attualmente in atto mentre il picco della morbosità è previsto per la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
Intanto sono state 40 mila le dosi del vaccino trivalente acquistate e distribuite dall’Asl AT dall’11 novembre al 31 dicembre, periodo in cui si è svolta la campagna di prevenzione.
Altre 200 dosi sono state di vaccino adiuvato, specificatamente rivolto agli anziani ultra85enni. “Quest’anno – ricorda Anna Maria Marchisio, referente vaccinale della Asl AT – il vaccino era efficace sia contro il virus A H1N1, sia contro quello stagionale”.
“E’ opportuno inoltre ricordare – aggiunge Daniela Rivetti, responsabile del Dipartimento di Prevenzione – le precauzioni generali non farmacologiche: lavare frequentemente le mani con acqua e sapone (in assenza di acqua è possibile usare soluzioni detergenti a base di alcool o salviette disinfettanti), coprire bocca e naso con un fazzoletto di carta quando si starnutisce o tossisce, evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso o bocca, stare a casa quando iniziano i primi sintomi. Queste semplici regole di comportamento si sono rivelate efficaci nel contenere la diffusione delle infezioni respiratorie, anche quelle non strettamente causate dai virus influenzali”