Sarà Eugenio Graziano a guidare l’Ortopedia del Cardinal Massaia dal prossimo 22 febbraio. Astigiano, 58 anni, il dottor Graziano ha svolto il suo percorso professionale interamente al Cto di Torino. Specializzatosi in Ortopedia e Medicina del recupero della riabilitazione funzionale, da molti anni ha avviato un percorso di specialità di chirurgia del ginocchio. “La chirurgia ortopedica – spiega il nuovo direttore dell’Ortopedia astigiana -, si è trasformata negli anni e, dal periodo in cui tutti operavano dal piede, alla traumatologia, dalle anche al rachide e così via, si è passati, soprattutto per i presidi con alta acuzie, a strutture con specialisti di singole parti dello scheletro umano. Quindi vi sono ortopedici che intervengono sulla spalla, altri che si occupano del rachide, altri su ginocchio, mano e così via. In linea di massima, però, negli ospedali territoriali, come il Massaia, si opera principalmente la traumatologia con particolare attenzione alla protesica”. Tra gli obiettivi del dottor Graziano c’è quello dell’aumento dell’offerta proprio nella chirurgia ortopedica dell’anca e del ginocchio. Altro importante obiettivo quello di creare integrazioni e sinergie tra le diverse strutture dell’ospedale e, come sottolinea lo stesso dott. Graziano “vorrei dialogare di più con il territorio raccogliendo cercando di dare riposte di salute a tutti i cittadini che si rivolgono alla nostra struttura”. “La nomina di Eugenio Graziano – afferma Ida Grossi il Direttore generale dell’Asl AT – rientra nel percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera prevista dalla Regione. Continuiamo a dare concretezza a quanto annunciato. La struttura di Ortopedia mancava di un direttore da 8 anni. L’ultimo era stato il dott. Peveraro. A lui si erano succeduti due facenti funzione, in ultimo il dott. Ezio Cissello da poco in pensione. La nomina del dott. Graziano è per me l’occasione per ringraziare tutti gli operatori per l’impegno e la professionalità con le quali svolgono il loro lavoro. Sono loro la vera risposta alle necessità dei pazienti”.