Una terza edizione particolare quella dell’”Invito al rap” che si è tenuta oggi a Teatro Alfieri. La creatura dell’assessore alla Cultura per parlare ai giovani con il loro stesso linguaggio, infatti, quest’anno è stata dedicata al mondo femminile. Questo in vista del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Fondamentale quindi il contributo della Commissione Pari Opportunità del Comune, presieduta da Nadia Miletto, e la collaborazione degli assessorati all’Istruzione e alle Politiche Sociali. In teatro di fronte a decine di studenti delle scuole superiori astigiane si sono raccontati due esponenti del mondo del rap: la giovane Marianna Crucitti, in arte Mary Jane seconda classificata qualche anno fa ad AstiRap inserito nel cartellone di AstiMusica, e Matteo Fiasco, meglio conosciuto come Ninetynine.
“Quella della violenza di genere è un tema delicato ed è importante che si faccia sentire, la cultura deve cambiare”, ha commentato dal palco l’assessore ai Servizi Sociali Eleonora Zollo.
E il rap non è stato scelto a caso. “Questa musica e il teatro sono nuovi strumenti per arrivare a voi ragazzi”, ha detto Miletto.
Poi sul palco si sono alternate le componenti della Commissione Pari Opportunità che hanno lanciato messaggi forti e chiari. “La cultura della violenza non può essere cambiata senza cambiare la cultura” o ancora “Chi ti ama ti stima” o “L’amore quello vero non fa male”.
Ma i protagonisti veri della giornata sono stati Mary Jane e Ninetynine.
“A voi dico che se volete qualcosa ve lo dovete prendeere e se avete qualcosa da dire ditelo e basta – ha tuonato Mary Jane prima di cantare un suo nuovo brano -. Alle ragazze di non avere mai paura che qualcuno vi dica che non potete fare qualcosa. Tu sola puoi sapere cosa vuoi essere”.
La comunicazione del rap e il suo linguaggio forte, visto dagli adulti, è stato al centro del racconto di Ninetynine: “Mi piacciono i testi espliciti, crudi, dire le cose senza filtri – ha detto -. Noi parliamo con la lingua dei giovani e il messaggio che diffondo è frutto dello stato emotivo del momento che sto vivendo”.














