Ha lasciato non pochi strali polemici il post con contenuti razzisti pubblicato, giovedì pomeriggio, sul profilo Facebook della Polizia Municipale di Asti.
“Stanco di pagare le tasse? Diventa anche tu Rom” è la frase incriminata, con l’aggiunta di una serie di privilegi di cui godrebbero i Rom nel nostro Paese.
La risposta ufficiale sull’accaduto, fornita dal comandante della polizia municipale di Asti Riccardo Saracco, in cui viene sostenuta la violazione dell’account (per la quale, ha ribadito Saracco, “gli amministratori del profilo Facebook si sono recati a sporgere formale denuncia) e quindi  “l’estraneità del corpo di polizia municipale di Asti e dei suoi componenti al manifesto”, non convince gran parte dei lettori.
“Sarebbe bello averne le prove, magari pubblicando parte dell’Ip dei gestori e parte dell’Ip del trasgressore”, suggerisce ad esempio Francesco Emanuel Pellitteri, mentre Angela Aston allunga ombre sulla responsabilità diretta degli agenti della polizia municipale nella gestione del profilo: “Non capisco tutta questa polemica. Gli agenti della polizia municipale, invece di nascondersi dietro ad un possibile furto delle password, potrebbero confermare di essere stati lori, o forse hanno paura che dire la verità possa danneggiarli?”
Una storia “ridicola”, conclude senza appelli Elena Medea Gallucci che sottolinea di aver segnalato già in passato a due agenti “l’inadeguatezza di certe “pubblicazioni””..
Ma c’è anche chi su Facebook, con lo pseudonimo Dave von Orlando, guarda con maggiore interesse al contenuto del messaggio piuttosto che l’aspetto legato all’inadeguatezza della pubblicazione eventualmente perpetrata da agenti in servizio, le cui identità sono celate dietro al profilo rappresentante un corpo di Stato: “Bei discorsi, intanto chi fa qualcosa a riguardo di questo? Perchè i Rom son privilegiati in questa maniera? Chi ha permesso tutto questo? Come rimediare? Pure la rotonda gli han fatto in corso Alessandria, ma qui stiam scherzando… Non è una questione di razzismo, non da parte mia, solo di equità di diritti!”
E la rabbia, mista a sarcasmo, degli utenti contro l’etnia Rom si evince con chiarezza in alcuni commenti, come quello di Luisa Seletti: “Ma no, guai a toccare i Rom, sono carissimi amici nostri. Tutti che lavorano, tutti pagano tutto e ci vogliono bene, specie alle nostre tasche, e poi quelli del campo di via Guerra non inquinano, gli incendi sono fatti da chi ce l’ha con loro, non sono mai loro, loro sono onestissimi e carissimi a noi!”
Intanto, sempre su Facebook, ha iniziato a girare un nuovo messaggio di risposta al post pubblicato dall’account della polizia municipale di Asti: stessa grafica e stesso quesito, ma con un soggetto diverso: l’italiano.
“Stanco di pagare le tasse?? Diventa anche tu ITALIANO”. In questo caso non sono elencati i presunti privilegi dell’appartenenza a una determinata etnia bensì una serie di nefandezze del popolo italico, “primo nell’Unione Europea per l’evasione fiscale e con l’85% delle aziende che assume in nero”, si legge.
Il post è firmato “Il Ferrini”, autore di vignette e post dal contenuto in molti casi blasfemo e di dubbio gusto. Ma si sa, anche questo è internet.

Fabio Ruffinengo