Ventitreesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2021 spegne 122 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 11 giugno 2021

Una Maturità senza prove scritte

Suonerà proprio oggi, venerdì 11 giugno, l’ultima campanella per gli studenti di tutte le scuole. 

E’ passato così anche quest’anno scolastico, tra misure anti contagio, quarantene, “lockdown” e rientri parziali in classe. Un anno che ha messo a dura prova gli alunni, le loro famiglie e tutto il personale scolastico, e che ora giunge al termine. Non per gli studenti che dovranno affrontare gli esami di fine percorso, però. Al via già dalla prossima settimana gli esami di Terza media che si svolgeranno in presenza, di fronte a una commissione composta dai propri insegnanti, e sarà solo orale: gli alunni dovranno esporre un elaborato multidisciplinare da loro prodotto su una tematica assegnata. Inizierà invece il 16 giugno la Maturità per gli scolari delle quinte superiori. La modalità sarà molto simile allo scorso anno. In presenza, gli studenti affronteranno un’unica prova: un colloquio orale della durata di circa un’ora. Le scuole però rimarranno aperte anche per quegli alunni che hanno deciso di frequentare i Pon estivi, progetti di recupero degli apprendimenti o relativi a laboratori di approfondimento, o ancora legati ad attività che favoriscano la relazione e la partecipazione attiva.

Recovery Fund: il rischio di miopia della Dioecsi

Sono stati resi noti i dieci temi intorno ai quali si avvierà una consultazione per contribuire al piano di sviluppo territoriale dell’astigiano, finanziato con i soldi del Recovery Fund europeo. Rispetto ai sei filoni del Recovery i dieci temi insistono molto su due in particolare: inclusione sociale e sanità. Ma c’è anche un riferimento alla digitalizzazione e alla transizione ecologica.

Il lavoro che si farà nei mesi prossimi è un po’ una sfida. Per un verso all’assenza di un vero e proprio piano di sviluppo, sostituito da una parte da una serie di progetti specifici slegati tra loro e per l’altro dalle linee di orientamento dei tavoli organizzati dall’Università, che hanno sì una logica ma scarsa ricaduta progettuale concreta.

Ma è soprattutto una sfida alla chiesa astigiana stessa, tutta presa da questioni interne (catechesi, riorganizzazione delle parrocchie, celebrazioni eucaristiche dignitose, scuola di teologia) e che tende a delegare ai soliti esperti (il “terzo settore”) tutto quanto riguarda il rapporto con la società. Una miopia vera e propria, soprattutto quando dopo l’esperienza della pandemia, la gente ha ben altre preoccupazioni. E poiché la gente è anche quella che frequenta la comunità cristiana, bisogna forse pensare che la miopia è del clero e dei laici “clericalizzati”. In una società secolarizzata è molto importante che la Chiesa si occupi del mondo e non lo deleghi ai soliti noti.

Dietro la divisa c’è sempre una persona

Quando si parla di professioni, di mestieri, dobbiamo sempre pensare che dietro ci siano uomini e donne. Anche dietro una divisa. Con pregi e difetti, sogni, debolezze e a volte problemi. Dobbiamo ricordarcelo e ce lo ricorda anche il questore Sebastiano Salvo quando raccontiamo vicende come quella successa venerdì sera in un bar nella zona nord dove un poliziotto fuori servizio, ubriaco, ha molestato alcuni avventori del locale, molto frequentato da giovani. Non una giustificazione, non una scusante e nemmeno un’attenuante. Solo il cercare di comprendere il “lato oscuro” di un giovane uomo, seppure poliziotto. Capire quel presunto male di vivere che lo avrebbe portato ad abusare dell’alcool, mettendosi in due occasioni in brutte situazioni. Capire e correggere, come hanno cercato di fare in questura sospendendolo dal servizio già qualche mese fa dopo che aveva infastidito altri avventori di un altro bar, ma inserendolo anche in un percorso “di cura”. Perché se un giovane uomo, anche poliziotto, anche se ha scelto di servire lo Stato, può cadere in un baratro, può non saper riuscire ad affrontare la vita e le sue problematiche e può trovare rifugio nella bottiglia. Non giustificazioni, ma il dispiacere, quello sì. Amarezza per un uomo, per una persona che deve essere aiutata. Come ha più volte ribadito il questore, pur avendo fatto tutti i passi per non esporlo più all’attività operativa (dopo essere stato sospeso, era stato infatti reintegrato in servizio ma con mansioni diverse) parla con il dispiacere di una guida che vuole aiutare uno dei suoi, aiutarlo a uscire da un problema, che forse è anche un problema dell’anima.

La Casa di Riposo ha un solo offerente

Il 31 maggio scorso sono scaduti i termini di presentazione delle domande della gara d’appalto emessa dalla Casa di Riposo “Maina Città di Asti” per un progetto di partnerariato pubblico-privato. Progetto proposto a suo tempo dalla società cooperativa Anteo di Biella e che ha dato vita alla procedura di cui si sta terminando uno step in queste ore. Un’unica busta è pervenuta e, con ogni probabilità, è proprio quella della Anteo. Mentre scriviamo, sono in corso le verifiche burocratiche e di forma che, se dovessero terminare senza intoppi, darebbero il via al restante iter con la nomina, da parte del commissario straordinario Carlo Camisola, di un’apposita commissione per la valutazione del progetto nei dettagli tecnico-finanziari. Sono 8,5 i milioni di euro messi sul tavolo dalla coop biellese che nell’Astigiano gestisce già le Rsa di Nizza Monferrato e di Rocchetta Tanaro, a fronte di ammodernamenti, ampliamenti e la gestione della struttura. All’ex Ipab rimarrebbe l’immobile, di proprietà regionale. Fortissima l’opposizione sindacale e non, in questi mesi, con raccolte firme, scioperi, manifestazioni e proposte alternative. Oltre a tante domande sul futuro degli ospiti, delle tariffe, dei dipendenti e anche sul “recovery found”, 6 milioni di euro sono stati richiesti all’Europa per il Maina. Se dovessero arrivare, chi li gestirà: il pubblico o il privato?

Passepartout, ancora tre giorni

Ultimi tre giorni per il festival Passepartout che attende il presidente del Napoli De Laurentiis (sabato alle 21) e il giudice antimafia Gratteri (domenica).

L’Asti a un passo dalla serie D

Oggi è l’ultimo giorno per acquistare i biglietti (15 euro) per la sfida di domenica tra l’Asti e il Chisola, che può essere decisiva.