Quarantottesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2020 spegne 121 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 18 dicembre 2020.

I tre scenari per le festività natalizie

Appena il tempo di emanare il nuovo Dpcm in vista delle festività natalizie e già si prospettano nuove restrizioni. Non sono piaciute le immagini del primo week end di semi-libertà dovute al passaggio di quasi tutte le regioni d’Italia a zona gialla che consente gli spostamenti tra comuni, la riapertura di negozi, nonché di bar e ristoranti. In tutte le città, Asti compresa, si sono verificati assembramenti in piazze e vie dello shopping per la corsa ai regali di Natale, dopo essere stati “chiusi” in casa nelle scorse settimane. Un atteggiamento poco responsabile, a detta di molti, che avvicinerebbe il rischio di una nefasta terza ondata a gennaio, sempre che la seconda sia ormai alle spalle. La chiusura dell’ultimo minuto per le feste natalizie si attende in queste ore, fortemente voluto dal Cts e appoggiato da alcuni partiti del Governo, anche in base ai dati relativi ai contagi e ai decessi ancora non soddisfacenti. Un ruolo importante lo ha avuto anche la decisione della Germania e probabilmente anche dell’Inghilterra di procedere con un lockdown serrato per tutto il periodo natalizio. Sono sostanzialmente tre gli scenari, tutti estremamente rigorosi, intorno ai quali si sta ragionando.

Il giallo dei fondi per gli affitti

La Regione Piemonte con una delibera approvata su proposta della giunta regionale ha “allentato” le maglie sulle morosità incolpevoli, allargano cioè la possibilità di destinare le somme non utilizzate nei riparti 2014-2018 a favore di quelle persone che, a causa della crisi dettata dall’emergenza sanitaria, non sono in grado di fare fronte al pagamento del canone di locazione. In Piemonte i comuni presi in considerazione dall’assessore alle Politiche della Casa Chiara Caucino, sono 46 e Asti è tra questi. I criteri sono quelli individuati dal decreto interministeriale del 23 giugno. “La platea dei beneficiari – ricorda Caucino – comprende coloro che, pur non essendo destinatari di provvedimenti esclusivi di sfratto, possono presentare un’autocertificazione che attesti la perdita di reddito superiore al 30% nel periodo marzo-maggio 2020 rispetto all’anno precedente e la mancanza di liquidità sufficiente per il pagamento del canone di locazione e/o degli oneri accessori. Inoltre, il richiedente deve essere titolare di contratto, anche se registrato in modo tardivo e deve risiedere nell’alloggio da almeno un anno”. Da capire però se la Regione possa redistribuire questi fondi tra i Comuni che non li hanno esauriti a favore di chi invece è stato costretto a spenderli già tutti, per fare fronte a un’emergenza, quella abitativa, che caratterizza gli ultimi anni, purtroppo non solo il periodo di emergenza sanitaria. E Asti si trova proprio fra i Comuni che hanno dato fondo praticamente a ogni centesimo.

Addio a Giovanni Sacco, la “stella” del nostro calcio

Chi si sarebbe immaginato che il covid avrebbe mietuto tra le sue vittime anche Giovanni Sacco, indubbiamente il più grande giocatore che abbia mai espresso il calcio astigiano. Il 22 novembre era stato ricoverato all’ospedale Massaja per l’aggravarsi delle sue condizioni dopo essere stato infettato dal virus. Nella sera di giovedì, mentre stavano giocando due sue ex squadre, Juventus e Atalanta, se ne è andato. Il coronavirus non gli ha lasciato scampo. Era nato il 25 settembre del 1943, ed era della stessa leva dell’alessandrino Gianni Rivera, che Sacco ammirava tantissimo. Rispetto al “Golden Boy”, aveva esordito in serie A più tardi in un Palermo-Juventus nel 1963. Con  i bianconeri aveva vinto lo scudetto nel 1967-68, dopo una parentesi nella Lazio. Aveva segnato anche un gol decisivo contro l’Eintracht Francoforte  per la qualificazione alla semifinale della Coppa Campioni. Terminata la stagione juventina, era passato all’Atalanta dove era amatissimo dai tifosi, e quindi alla Reggiana. Aveva terminato la sua carriera in D con l’Asti, di cui era diventato l’allenatore dopo aver appeso le scarpe al chiodo. Ha poi allenato in Val d’Aosta, Piemonte e Liguria passando quindi al settore giovanile della Juve. Negli ultimi anni coltivava la passione per i cavalli e per la bici. I funerali si svolgeranno a San Damiano sabato alle 11 nella chiesa di San Vincenzo. Sacco lascia i figli Vincenzo e Marcella, i quattro nipoti, e i fratelli Aldo, Luigi e Mario.

Ristoranti

I ristoranti attendono notizie dal Governo: che si farà a Natale?

Venerdì prossimo è Natale: la Gazzetta d’Asti anticiperà l’uscita a giovedì 24 dicembre