Quarantessettesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2019 spegne 120 candeline. Ecco i principali argomenti trattati nel giornale in edicola da venerdì 6 dicembre 2019.

A fianco degli universitari e degli immigrati

A volte basta un attimo per cogliere la rilevanza del Cristianesimo nella società secolarizzata. Più vicino a noi: il valore della comunità cristiana in Asti. E’ il caso della conferenza stampa che si è svolta mercoledì in Vescovado per presentare alcune iniziative prossime venture in ordine a due filoni di intervento cruciali: la gestione dell’immigrazione e la promozione culturale attraverso l’Università. Il primo filone, detto in termini meno burocratici “accoglienza di coloro che cercano da noi un futuro”, ha a che fare col di più che come Chiesa si intende mettere sul piatto rispetto allo Stato. E in termini non solo economici. Il secondo filone è sintetizzato dal commento fatto dal professor Franco Valfré alla conferenza stampa: “Il bando per le borse di studio finanziato dal progetto culturale diocesano ha stabilizzato la presenza dell’Università nella nostra città”. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 6 dicembre 2019]

A cavallo di Gazzetta

Salire in sella ad un giornale che compie 120 anni è innanzitutto un onore. In una realtà fatta perlopiù di cose a tempo determinato e provvisorie dà un po’ di vertigine perché è come essere (con le parole di Bernardo di Chartres) nani che salgono sulle spalle di giganti. Ma è anche una responsabilità soprattutto perché oggi i media sono diventati vittime e carnefici più che mai in passato. Vittime di chi vorrebbe utilizzarli per i propri interessi di parte e di calcoli meramente economici che tendono a comprimerne lo spazio, ma anche carnefici della gente a cui si rivolgono e rispetto alla quale generano paure, facendo leva su istinti primordiali in nome di una verità dei fatti troppo poco lungimirante. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 6 dicembre 2019]

Il Comune si spacca sui tagli all’Israt

Bilancio approvato, ma rimangono strascichi. Al termine di una maratona di sedute consiliari che si è conclusa nella tarda notte di mercoledì 4, è stato approvato il bilancio di previsione comunale 2020. Nell’ultima serata sono stati discussi due emendamenti presentati dalle opposizioni riguardo due intenzioni preannunciate dalla Giunta guidata dal sindaco Maurizio Rasero: il ritiro dell’adesione del Comune alla rete Avviso Pubblico e il taglio (per circa 22 mila euro) del contributo elargito all’Istituto Per la Storia della Resistenza di Asti. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 6 dicembre 2019]

Il nostro 120° compleanno – Focus sullo storico compleanno del settimanale diocesano

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