Ventunesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2020 spegne 121 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 29 maggio 2020.

Bcube-Fca, l’accordo parte in salita

“Siamo preoccupati per il futuro del sito e per il futuro di tutti i lavoratori della Bcube di Villanova”, dichiara Luca Quagliotti, segretario generale della Cgil di Asti al termine dell’incontro di ieri mattina in Prefettura, cui hanno partecipato il prefetto, Alfonso Terribile, il presidente della Provincia, Paolo Lanfranco, il sindaco di Villanova, Christian Giordano, Mauro Poggio della Filt Piemonte, Gaetano Leopardo della Filt Asti, Salvatore Campanile della Fillea e Michele Pesce, per Bcube.  L’impresa, colosso della logistica con sede a Casale Monferrato, è da tre generazioni in capo alla famiglia Bonzano, da cui il nome B alla terza.  Gestisce centinaia di siti in giro per il mondo che si occupano di spedizioni merci per conto terzi, tra cui quello di Villanova d’Asti che impiega circa 400 dipendenti. Più di metà, ora, sono a rischio licenziamento a causa delle problematiche connesse al rinnovo della commessa Fca-Fiat Chrysler Automotive, in scadenza il 30 giugno. L’altra metà sarà a rischio il prossimo anno, quando scadrà anche il contratto con Iveco, fortemente legato con la multinazionale di Torino. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 29 maggio 2020]

2 giugno: Italia unita nel tenere insieme

Alzabandiera alle 11.15 di fronte alla Prefettura, alla presenza delle autorità e del Prefetto Terribile, lettura del messaggio del Presidente della repubblica: questo è il 2 giugno di quest’anno. La fase 2 rende possibile anche la presenza di altre persone, a giusta distanza di sicurezza.
Una festa della Repubblica, trasformata dal presidente Mattarella in festa dell’unità nazionale di fronte all’epidemia.
Ma c’è unità e unità. C’è l’unità dei nazionalisti e dei populisti che la interpretano come unità nazionale contro altre nazioni, unità nazionale che deve difendersi dalle grinfie europee.
In realtà non sembra questa l’unità a cui corrisponde lo spirito italiano. L’unità italiana non è territoriale, perché siamo la nazione dei mille comuni, dei tanti dialetti, dei paesaggi che cambiano nel giro di pochi chilometri.

Emergenza coronavirus a Castell’Alfero e Frinco

Preoccupazione a Castell’Alfero dopo che nei giorni scorsi il medico di Callianetto ha accusato problemi respiratori in seguito ai quali è stato ricoverato presso l’ospedale di Asti. Appena giunta comunicazione è stata recuperata la lista completa dei pazienti transitati nei locali ambulatoriali sia di Callianetto che di Frinco, in modo da procedere con il tampone su tutti coloro che hanno avuto contatti con il medico.
I pazienti sono già stati contattati e invitati a restare isolati, mettendosi in quarantena volontaria; alcuni hanno già eseguito il tampone, mentre altri sono programmati nei prossimi giorni.
Dopo un parziale ritorno alla normalità, dunque, il paese del Monferrato si trova a vivere nella preoccupazione.
Il parroco don Claudio, dopo aver celebrato domenica la prima Messa all’aperto e aver programmato in settimana alcune celebrazioni feriali nelle parrocchie di sua competenza (Frinco e Callianetto, oltre che Castell’Alfero) ha deciso di sospenderle, in modo da non incrementare le uscite e i contatti sul territorio. Per la celebrazione di domenica prossima, invece, ancora nessuna decisione è stata presa. Per ora resta in programma alle 11.15 sulla terrazza panoramica dietro piazza Castello, in attesa di ulteriori sviluppi che potrebbero portare alla decisione di annullarla.
L’attenzione, in ogni caso, deve rimanere alta ed è necessario attenersi strettamente alle indicazioni previste.

La messa crismale cambia fuso orario e passa dopo Pasqua

Riuniti in Cattedrale con il vescovo Marco Prastraro e con padre Francesco Ravinale, vescovo emerito, ieri, giovedì, alle 9,30 i presbiteri della nostra Diocesi hanno rinnovato, con le promesse sacerdotali, la loro piena adesione alla sequela di Cristo nella Messa Crismale, vera festa del sacerdozio, di cui si ha notizia fin dal VII secolo, abitualmente concelebrata il Giovedì Santo, quest’anno posticipata a causa del virus. Pur nel rispetto delle norme imposte, ricordate dal parroco don Paolo Carrer, la celebrazione si è svolta con vera partecipazione, con momenti qualificanti e con canti proposti all’assemblea da don Simone Unere. All’organo il Maestro Daniele Ferretti.

La movida la si fa con la mascherina

Obbligo di mascherine da oggi fino alla mezzanotte di martedì 2 giugno. Così ha deciso il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio che ha firmato un’ordinanza che prevede appunto l’obbligo di usare la mascherina in tutti luoghi pubblici all’aperto ma solo all’interno dei centri abitati e nelle aree commerciali. Obbligo da cui sono esclusi i bambini minori di 6 anni.
Sul versante delle attività di ristorazione invece non sussiste l’ordinanza. Quindi nessun obbligo per chi siede ai tavoli di un bar o un ristorante che si trovi all’interno o nei tavoli fuori. Escluso l’obbligo delle mascherine anche per chi fa sport all’aperto. Intanto in questi primi giorni di riapertura dei locali e con una ripresa verso la normalità ci sono state alcune “inadeguatezze” che il sindaco Rasero ha notato. Troppi assembramenti nelle aree gioco. Così il primo cittadino ha firmato l’ordinanza numero 48 con la quale si ordina la chiusura delle aree giochi e delle aree attrezzate e non custodite dei parchi e dei giardini pubblici.
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