“Per far funzionare in maniera efficace un sistema sanitario dal punto di vista della qualità dei servizi e dei costi è necessario che le strutture ospedaliere lavorino in base a parametri di efficienza documentabili e oggettivi”: a dichiararlo è stato il presidente della Regione, Roberto Cota, intervenendo il 29 giugno al convegno “Sanità+efficienza+qualità”, organizzato dalla Regione in collaborazione con Aress, Federsanità e CSI-Piemonte. Al centro della discussione la nuova governance sanitaria, gli assetti istituzionali, il federalismo e i costi standard.
“In Piemonte – ha sottolineato Cota – ci sono molte strutture che rispondono pienamente a questi parametri e ne esistono altre che non ce la fanno. Per permettere anche alle strutture inefficienti di raggiungere l’obiettivo è necessario riorganizzare il sistema e mettere in rete, salvaguardando così sul territorio anche i piccoli presidi”.
Efficienza, rigore economico, qualità dei servizi ed efficacia delle risposte da dare al territorio sono pertanto le parole d’ordine dei prossimi provvedimenti normativi che trasformeranno il modo di governare le strutture sanitarie e i relativi percorsi assistenziali. Il nuovo assetto, in larga parte già individuato dalla Regione Piemonte, comporterà la riorganizzazione e l’integrazione del sistema ospedaliero, secondo il modello “hub&spoke”, che consentirà di eliminare gli sprechi del passato e dare nuovo impulso ai servizi territoriali modulandoli sugli effettivi bisogni dei piemontesi per affrontare le grandi sfide della promozione della salute, della prevenzione, dell’assistenza agli anziani e ai soggetti fragili in generale.
La riforma federalista dello Stato, inoltre, impone alle istituzioni l’obbligo di rivedere anche in ambito sanitario i principi che regolano l’allocazione e l’impiego delle risorse. Un passaggio storico, che prevede l’introduzione di standard economici e di efficacia che abbandonano i trasferimenti di risorse economiche fondati sulla spesa storica e incentivano percorsi virtuosi. “Le nuove norme – ha evidenziato Cota – introducono il costo standard e una serie di parametri di efficienza e di qualità del sistema sanitario ospedaliero e territoriale, destinato a regolare per il futuro i flussi di spesa più equi tra le Regioni e maggiori garanzie di servizi al cittadino. Uno studio indipendente ha cominciato a calcolare i costi standard di Asl e ospedali del Piemonte, non perché si vogliono dare delle pagelle ma per costruire una sistema più efficiente. Il mondo è cambiato, un sistema che non è ispirato allefficienza non può stare in piedi. Non possiamo avere duplicazioni inutili né zone completamente scoperte. Ma penso che spiegando bene la riforma, tutti la capiranno. Sono determinato e non posso che essere ottimista”.
Il presidente ha attivato fin dall’estate 2010 un gruppo di lavoro di esperti e professionisti del settore per introdurre anche in Piemonte criteri più oggettivi di valutazione dei bisogni di salute dei cittadini, efficienza, qualità e sicurezza nell’erogazione dei servizi. Tutto ciò in coerenza con gli obiettivi del piano di rientro della Regione. Il team di progetto ha prodotto un primo documento che valuta standard di servizio, costi delle strutture ospedaliere e territoriali, individuando contestualmente le migliori performance per la riorganizzazione del sistema. Rimane, ovviamente, di competenza degli organi istituzionali regionali la definizione delle politiche. Dal mese di ottobre del 2010, inoltre, si è insediato in Aress un apposito tavolo che ha analizzato nel dettaglio la spesa regionale.
“La determinazione dei costi standard con il sistema bottom up – ha detto Claudio Zanon, commissario straordinario di Aress – permetterà di determinare i costi reali della sanità piemontese elaborati a livello territoriale (Asl e Distretti): il territorio acquista le prestazioni dalle reti ospedaliere in rapporto a reali necessità e non a necessità indotte (appropriatezza della richiesta)”. Tale determinazione permette un’analisi di benchmarking intraregionale tra realtà più o meno virtuose al fine di elaborare indicatori di efficienza che si aggiungeranno agli indicatori di efficacia già presentati recentemente al convegno Conoscere=scegliere”.
“L’esigenza di avere una sanità sostenibile sotto il profilo dei costi – ha concluso Paolo Monferino, direttore regionale della Sanità – è oggi ineludibile e appare prioritario nel contesto di una necessaria riorganizzazione che punta ad un utilizzo delle risorse appropriato e proporzionato ai bisogni e che pone il cittadino al centro di questo nuovo sistema, con la cooperazione ed il coinvolgimento di tutti gli operatori sanitari”.