maurizio-pallanteMaurizio Pallante, fondatore del movimento per la “Decrescita Felice”, Daniela Grassi, responsabile dello sviluppo associativo delle Acli di Asti e del Centro San Secondo, Marco Morra, ricercatore che coordina l’associazione Innuva e Nuccia Scoglia, direttrice del Coro del Liceo Classico saranno protagonisti domenica 30 marzo alle 17 alla Biblioteca Astense della tavola rotonda dal titolo “Costruttori di speranza”, nell’ambito del “Cortile dei Dubbiosi” organizzato per il secondo anno consecutivo dall’Equipe del Progetto Culturale della Diocesi di Asti. A coordinare gli interventi la giornalista della Gazzetta d’Asti Marianna Natale. Dopo l’appuntamento della scorsa settimana “Leggere la speranza”, in cui i ragazzi della III A del Liceo Classico Alfieri coordinati dalla professoressa Fedra Besso hanno tracciato, con Duccio Demetrio, un profilo delle interpretazioni contemporanee dell’ampio tema della speranza,  questo secondo incontro permetterà di focalizzare l’attenzione su modelli di sviluppo che dal locale al nazionale consentono un’apertura concreta alla speranza, a partire dalle esperienze proposte dai relatori. In particolare, Maurizio Pallante farà riferimento al libro uscito di recente per Lindau “Monasteri del terzo millennio”: tutti i tentativi di far ripartire la crescita per superare la crisi economica mondiale non hanno prodotto, sino ad ora, l’effetto desiderato. Oltre a ciò, la potenza raggiunta dalla megamacchina industriale sta esaurendo gli stock di risorse non rinnovabili ed emette quantità crescenti di scarti, liquidi, solidi e gassosi, non metabolizzabili dalla biosfera. Per tutte queste ragioni, secondo Maurizio Pallante, occorre cominciare a costruire modelli economici e produttivi alternativi, a instaurare relazioni umane fondate sulla collaborazione e la solidarietà, a promuovere l’autosufficienza, soprattutto alimentare ed energetica, delle comunità locali, a realizzare forme più eque di redistribuzione delle risorse tra i popoli, a garantire il futuro delle generazioni a venire grazie al modello della decrescita felice proposto in questo volume. La vita monastica, che ha rappresentato per secoli uno dei modelli vincenti di utilizzazione delle risorse e di aggregazione sociale, ritrova in questo momento storico la sua attualità: l’organizzazione comunitaria, il rapporto tra la dimensione del lavoro e la dimensione spirituale degli antichi monasteri possono offrire indicazioni importanti a chi voglia fondare i monasteri del terzo millennio e attuare la rivoluzione dolce di cui c’è bisogno oggi. Le giovani voci del coro del Liceo Classico apriranno e chiuderanno l’incontro.