Il trattamento delle donne colpite da tumore al seno rappresenta, alla Radioterapia dell’ospedale Cardinal Massaia, il 36% dell’attività complessiva garantita a tutti i pazienti; nel 2008 sono state 246 le utenti, su un totale di 687 malati, seguite dal reparto per questa patologia: la più trattata in assoluto e assicurata, oltre che alle astigiane, a utenti provenienti da altre aree piemontesi (Albese, Chierese, Casalese, ecc.).
Una nuova tecnica per il trattamento delle donne operate è stata da poco introdotta in Radioterapia, nell’ambito dell’intensa attività di brachiterapia guidata, dal 2007, dalla dottoressa Maria Tessa. Questa metodica, già molto praticata negli Stati Uniti, riduce drasticamente il numero di sedute a cui devono sottoporsi le pazienti: la radioterapia convenzionale ne prevede almeno 30, dal lunedì al venerdì, per un totale di sei settimane di trattamento.
L’irradiazione con il sistema brachiterapico “Mammosite” limita invece le sedute a dieci, due al giorno per cinque giorni consecutivi. Per le pazienti i sensibili vantaggi non si traducono soltanto nella riduzione della durata del trattamento: questo nuovo sistema evita infatti l’irradiazione del tessuto sano del seno, interessando esclusivamente l’area interna coinvolta dall’asportazione del nodulo neoplastico. Il dispositivo viene inserito dal chirurgo nella mammella durante l’intervento in sala operatoria: una sorta di palloncino che aderisce alla cavità chirurgica e che fuoriesce dal seno con un minuscolo catetere attraverso il quale viene svolta l’irradiazione, indolore per la paziente e della durata di pochi minuti. Al termine del ciclo di sedute il catetere viene agevolmente rimosso.
Possono sottoporsi a questo sistema pazienti in menopausa e con un nodulo neoplastico non superiore ai due centimetri.
“Il trattamento, che in Italia è garantito in pochi centri e in Piemonte unicamente alle Molinette – indica Maria Tessa – è oggi possibile alla Radioterapia del Massaia grazie alla stretta collaborazione con la dottoressa Simonetta Amerio, e il suo gruppo di fisica sanitaria, e vede coinvolte tutte le figure professionali del reparto. Le prime due pazienti sono state trattate in questi giorni dopo essere state operate alla Senologia di Tortona con cui operiamo in stretto contatto. Speriamo di poter proseguire anche in seguito”.
I primi due interventi di irradiazione (possibili grazie alla Fondazione Cassola-Pasquali di Tortona, che ha acquistato i dispositivi) hanno rappresentato un momento di approfondimento in diretta per senologi e oncologi del “Massaia”. Ma non solo: “La nostra Azienda – sottolinea Mauro Favro, direttore sanitario dell’Asl AT che ha assistito al trattamento in Radioterapia – è impegnata a verificare se la nuova metodica possa essere estesa, nel nostro ospedale, anche alle pazienti astigiane”.