Nel 2025 ricorrono i 750 anni dalla prima edizione del Palio di Asti che fu storicamente documentata, nel 1275, da Guglielmo Ventura: un compleanno epocale festeggiato con una serie di eclettiche iniziative distribuite nel corso dell’anno ma che vede l’apice del momento celebrativo oggi, domenica 7 settembre giorno della mitica manifestazione!
Due sono principalmente le novità relative al corteo storico 2025: il ritorno della sfilata nel suo percorso “tradizionale” (era stato modificato a causa del cantiere di Palazzo Ottolenghi) e la possibilità, per ognuno dei 21 partecipanti, di aggiungere cinque nuovi personaggi in sfilata (già formata da 1200 figuranti) e un Sapiente facente parte del Consiglio dei Saggi che, a sua volta, sfilerà insieme al Governatore.
I “quadri viventi” portati in scena dai 14 rioni e dai sette Comuni che animano il Palio sono frutto di una meticolosa ricerca storica e rappresentano fatti realmente accaduti in Asti e provincia. Come da tradizione il Soroptimist Club di Asti assegnerà la “Pergamena d’Autore” al Comitato che avrà meglio rappresentato il tema storico nell’ambito del corteo. Passiamo ora a una breve anticipazione delle rievocazioni che saranno proposte domenica dalle 13,45 con partenza da piazza Cattedrale e conclusione nel catino di piazza Alfieri.
Ad aprire il corteo sarà il poliedrico “defilé” del Borgo Viatosto che, tramite la rievocazione delle tradizioni pagane e cristiane, rappresenterà l’evoluzione, nel Medioevo, delle festività natalizie. L’amore nei confronti delle donne come strumento di “raffinamento spirituale” sarà portato in scena dagli argento-azzurro-oro di Baldichieri, mentre la venerazione dei Santi attraverso l’iconografia sul territorio astigiano è il tema scelto dai giallo-blu del Borgo Don Bosco. Il libro del cavaliere errante, scritto da Tommaso III Marchese di Saluzzo durante la prigionia, sarà protagonista del corteo proposto dal borgo San Pietro; mentre San Marzanotto farà rivivere l’animato clima delle fiere cittadine, teatro di intense attività commerciali. I ramarri di San Lazzaro rappresenteranno l’importante ruolo degli araldi pubblici e dei banditori, vettori primari dei messaggi politici in quell’epoca dove l’”ars scribendi” era riservata a una ristretta minoranza e i bianco-verdi del Rione San Martino San Rocco rievocheranno la festa per la nomina di Sinibaldo Solaro e podestà di Alba. Gli allegri conviti e i baccanali della locale Confraria saranno portati in scena dai figuranti di Canelli; mentre gli sfilanti di Montechiaro rappresenteranno il contributo dato dal loro Comune, “Monsclarus”, alla realizzazione delle mura di Asti. I rosa-azzurri del Borgo Santa Maria Nuova focalizzeranno il loro corteo sul ruolo del colore nel Medioevo, tra importanza pratica e significato simbolico, mentre gli oro-rossi del rione San Paolo celebreranno l’affascinante gioco degli scacchi come un ponte tra culture ed epoche diverse. Moda e lusso nei testamenti dell’Archivio Capitolare di Asti rivivranno nel sontuoso defilé del rione Cattedrale; mentre le opere di misericordia, tra carità e Confraternite, verranno rappresentate dai rosso-blu di San Damiano.
Il coraggio della Fantesca di Moncalvo e delle sue alleate sarà celebrato dal Comune aleramico, mentre i bestiari medievali, tra allegoria e araldica, saranno i protagonisti del corteo di Castell’Alfero. I tarocchi, da strumento di intrattenimento a mezzo di espressione di prestigio, animeranno la sfilata di Nizza Monferrato. Il Giubileo dei due Papi, tra reliquie e indulgenze, verrà meticolosamente rappresentato dagli oro-argento del rione San Silvestro. I bianco-azzurri di Tanaro-Trincere-Torrazzo rievocheranno la vanità femminile e il “fashion market” nell’Asti Medievale, e i bianco-rossi di San Secondo focalizzeranno l’attenzione sui rapporti commerciali tra Asti e Genova, dalle fiere dell’Oltralpe al vicino Oriente.
Il corteo del rione Santa Caterina vedrà protagoniste le donne, le loro privazioni e la “ruota degli innocenti” e, dulcis in fundo, la chiusura della sfilata di domenica toccherà al borgo Torretta (vincitore dell’edizione 2024) che si cimenterà nell’allegoria del Trionfo con la presenza di quattro dame, vale a dire le “virtù cardinali” e della “vittoria” che girerà la ruota della fortuna, simbolo dell’imprevedibilità della vita.
Laura Novara