Oltre milleduecento personaggi in costume medioevale daranno vita al grandioso corteo storico che ogni anno caratterizza il Palio di Asti. I “quadri viventi” portati in scena dai 14 Rioni e dai 7 Comuni partecipanti alla kermesse sono frutto di una meticolosa ricerca storica e rappresentano fatti realmente accaduti in Asti e provincia. Un’importante novità caratterizzerà il corteo 2017: per celebrare il cinquantennale dalla ripresa del Palio il Carroccio, che chiude la sfilata, sarà preceduto dal drappo del Palio del 1967 e da 50 dame, simbolo delle 50 vittorie.
Passiamo ora ad una breve anticipazione, in ordine di sfilata, delle rievocazioni che saranno proposte domenica.

I temi della sfilata
Ad aprire il corteo sarà il Comune di Montechiaro che ci farà rivivere il sontuoso matrimonio, avvenuto nel 1389, tra Valentina Visconti, figlia di Gian Galeazzo, signore di Asti e di Milano, con Luigi di Valois, duca di Turenne e fratello del re di Francia, Carlo VI. I figuranti del Rione San Secondo presenteranno la personificazione, al femminile, dei sette vizi capitali e del “settenario delle Virtù”, mentre gli oro-argento di San Silvestro rievocheranno una festa in onore di San Maurizio con il popolo del Rione che lo ringrazia per la protezione nel lavoro quotidiano. Il Rione San Pietro affronterà l’affascinante tema del “somno et vigilia”, incentrato sulle esperienze oniriche popolate da creature fantastiche e da messaggi misteriosi. La “danza macabra” è lo spettacolare tema portato in sfilata dagli oro-rossi di San Paolo che, ispirandosi a numerosi affreschi medioevali, insceneranno passi di danza tra la Morte e gli imperatori, i nobili, gli artigiani e i contadini. Il Rione Torretta ci presenterà l’epoca d’oro dei mercanti astigiani, personaggi influenti nella vita politica cittadina, mentre i bianco-verdi di San Martino-San Rocco ci faranno rivivere i divertenti giochi e i passatempi tipici dell’Asti medioevale. Il Rione Santa Caterina proporrà il corallo, principio di virtù, come amuleto da indossare, polvere da assumere come medicinale e ornamento per decorare troni o baldacchini, mentre gli oro-blu di San Marzanotto rappresenteranno il ruolo fondamentale della famiglia degli Asinari nelle cariche di governo della città. I pedaggi sui vini e sulle uve portate in città dai mercanti bianco-azzurri saranno rappresentati dai figuranti di Canelli, mentre il Rione Viatosto farà sfilare gli emblemi presenti all’interno della Chiesa frazionale e ne illustrerà il simbolismo. Il Comune di Castell’Alfero rievocherà la figura di Guido da Landriano, primo podestà di Asti e noto per la sua efficienza ed onestà, mentre i rosso-blu di San Damiano porteranno in corteo la simbologia della luna attraverso simboli astronomici, oggetti e strumenti di misurazione riferiti a studi quattrocenteschi. Il cervo dei Marchesi del Monferrato quale simbolo di potenza nelle monete, nei gioielli e nelle varie insegne di sovranità caratterizzerà la sfilata di Moncalvo, mentre i giallo-blu del Rione Don Bosco faranno rivivere la vivace corte orlèanese e la figura dell’amata duchessa Maria di Clèves.
Le attività commerciali e l’umiliante punizione della “pietra del vituperio” che toccava agli insolventi animeranno il defilè di Baldichieri, mentre la fontana della giovinezza e il potere salvifico e rigenerante dell’acqua saranno i protagonisti del corteo di Tanaro-Trincere-Torrazzo. Celebri dame e affari nei protocolli notarili dell’Archivio Capitolare sarà il tema sviluppato dal Rione Cattedrale, mentre i figuranti di Santa Maria Nuova ci faranno rivivere la corsa del Palio del 1275 in cui giovani cavalieri al galoppo dovevano toccare il “pallium” tenuto da una dama per poterselo aggiudicare. I rimedi della pediatria medioevale nel trattato di Gordonius dedicato alla cura dei bimbi sarà invece l’interessante tema portato in scena dai ramarri di San Lazzaro.
Il corteo storico verrà chiuso dal Comune di Nizza Monferrato, vincitore del drappo 2016, che rievocherà, tra storia e leggenda, la fondazione del libero Comune di Nizza della Paglia, ora Nizza Monferrato.
Laura Novara