Quel pasticciaccio brutto di Valmanera, potremmo ben dire parafrasando Carlo Emilio Gadda. Ed in effetti di questione spinosa si tratta, e non parliamo ovviamente dei rovi che popolano tutti i boschi di questa terra!

La decisione della giunta Galvagno di revocare la delibera che istituiva il parco regionale,  votata dalla giunta Voglino nel 2005 ed avallata nel 2007 dalla Regione, ha infiammato gli animi della sinistra e delle forze ambientaliste.

Il sindaco e la sua maggioranza, forti dei mugugni dei residenti di Valmanera,  propongono la gestione diretta dell’area da parte di Comune e Provincia, per sottrarla alla giurisdizione dell’Ente Parchi, a loro dire troppo vincolante.

Saranno in grado i due enti di predisporre e poi far rispettare rigorosi protocolli di conduzione, volti a salvaguardare l’integrità dei boschi? Un interrogativo non peregrino, visto lo stato in cui versano molte aree verdi di periferia o semplici scarpate e fossi di molte strade frazionali…

Non sfugge una certa schizofrenia. Da un lato si vuole far diventare le nostre colline patrimonio Unesco, dall’altro si vogliono cercare scorciatoie rispetto a normative ambientaliste che hanno consentito di preservare e valorizzare “pezzi” importanti dell’italico suolo.

Inevitabile la levata di scudi dei movimenti ambientalisti, nettamente contrari a consegnare la sopravvivenza dei boschi ai soli abitanti di Valmanera, senza norme e controlli stringenti.

Massimiliano Bianco