“L’imminente chiusura della Casa di riposo comunale di Rocchetta Tanaro è vicenda troppo seria perché qualcuno possa ricamarci sopra piccole, squallide speculazioni political-sindacali. In questi anni abbiamo sempre onorato tutti gli impegni, mettendo al centro della nostra azione tanto gli anziani ospitati quanto i nostri operatori. Proprio per questo non accettiamo il ruolo di ‘cattivi’ e di ‘avidi’ che alcuni furbetti vorrebbero affibbiarci. A costoro ricordiamo che fin dallo scorso mese di giugno abbiamo più volte invitato l’amministrazione comunale a venirci incontro per ridurre le sistematiche perdite economiche di gestione generate dalla crisi pandemica. Per tutta risposta abbiamo raccolto una sostanziale indifferenza. Di rinvio in rinvio, di silenzio in silenzio siamo così arrivati alla vigilia della chiusura della struttura. Due giorni soltanto, e comunque sufficienti per darci le risposte che sollecitiamo invano da mesi. Certo, si tratta di un sabato e di una domenica. Siamo però sicuri che, per amministratori pubblici che si dicono così attenti agli anziani e così preoccupati per la sorte della struttura, un poco di lavoro nel week-end non sia affatto un problema”. Giunge puntuale il Comunicato Stampa della “Sereni Orizzonti” che, sicuramente fino al 31 gennaio , gestirà la Casa di Riposo di Rocchetta Tanaro. Ed è giusto perchè la questione è seria e triste. Come gli ospiti, le lavoratrici ed i lavoratori e soprattutto i cinque dipendenti a tempo determinato ed in scadenza proprio al primo febbraio, che invece una lettera sul loro futuro, da lunedì in avanti, non l’hanno ancora ricevuta. Chi giunge, invece, a portarci una lettera, di sabato pomeriggio, è il sindaco di Rocchetta, Massimo Fungo: “Rammarica leggere quanto la Sereni Orizzonti che ha fruito dei benefici ultradecennali di un contratto a canone calmierato, ora per qualche mese di solidarietà abbia a lamentarsi così ingiustamente e, per di più, non avendo memoria di quanto questa Amministrazione abbia fatto proprio per accompagnarla e sostenerla a partire dal marzo 2020. Memoria che dovrebbe ricordare quando nella settimana precedente alla Pasqua questa Amministrazione si attivò per allertare la Protezione Civile e fornire un letto agli operatori bloccati nella struttura. Memoria che dovrebbe ricordare di quando questa amministrazione, non essendo presente nella Casa di Riposo né un direttore sanitario né un medico ma solamente un’infermiera, presidiò la situazione e curò il trasporto degli ospiti malati, che in quel momento erano del tutto abbandonati e privi dei necessari sostegni, agli ospedali in grado di accoglierli e curarli. Memoria che dovrebbe ricordare i due giorni, festivi, un sabato ed una domenica, in cui questa Amministrazione come sempre, per chi davvero la conosce e non giudica stando comodamente seduto a qualche centinaio di chilometri di distanza, ha lavorato vicino alla sua popolazione. Memoria che dovrebbe ricordare come la Sereni Orizzonti non stia più pagando il canone di concessione dal mese di aprile 2020 per un debito complessivo di oltre 50.000 euro, a cui vanno aggiunti oltre 25.000 euro di Tari non pagata al nostro Comune. Situazione che pure essendo ben nota alla Amministrazione, si è ritenuto di gestire temporeggiando e non pretendendo i pagamenti entro le scadenze ma attendendo di poter definire una strada che non gravasse ulteriormente sulla società. Memoria che dovrebbe ricordare la proposta inviata mercoledì 27 gennaio 2021 all’attenzione della Società in cui si chiedeva la continuità, precisando che dal 1° aprile al 30 aprile si sarebbero aggiustati i conti per i danni che lamentavano di avere avuto. Memoria che dovrebbe ricordare la risposta negativa mandata alla medesima proposta, con la pretesa di avere scontati tutti i canoni di locazione dovuti per continuare ad assistere gli ospiti. Memoria che dovrebbe ricordare l’ulteriore proposta, mandata ieri, ribadendo la prima e dando la piena disponibilità a trattare per trovare un accordo. Memoria. Che come insegna la storia è difficile avere. E’ falso ed ingiusto quindi che questo Comune si senta etichettare di indifferenza e di inerzia; è evidente che le aspettative economiche della Sereni Orizzonti successivamente alla prima grande ondata della pandemia che si è portata via molti ospiti, siano state frustrate dalla massiccia riduzione di introiti, ma non può ora la Società pretendere di riversare una gestione in perdita su un’amministrazione comunale che li ha sempre sostenuti non gravando ulteriormente di costi la struttura”.

Paolo Viarengo