ALESSANDRA APPIANO - GAZZETTA D'ASTIDopo tanti articoli, rubriche, trasmissioni dedicate all’amicizia tra donne, Alessandra Appiano stupisce tutti ed esce in libreria con “Solo un uomo” (Garzanti) che ha ricevuto proprio in questi giorni un riconoscimento speciale nell’ambito del premio letterario Comoinrosa 2013. Un romanzo di ricerca, di conoscenza dell’universo sentimentale maschile, in cui l’autrice spedisce il personaggio di Alice – fragile madre single spaventata dall’amore – a ripercorrere l’esistenza della sua migliore amica scomparsa, la forte e determinata Camilla di cui si sono perse le tracce. Camilla ha lasciato degli indizi in due lettere destinate ad Alice e consegnate alla notaia Fasani. Ma solo confrontandosi con gli uomini della vita di Camilla – una carrellata di ritratti maschili che nel complesso si rivelano tutti positivi – Alice riuscirà a superare le sue paure. Cosa deve essere un’amicizia tra donne e cosa non deve essere secondo Alessandra Appiano? “L’amicizia è un sentimento importante, una grande risorsa che ha il potere di migliorarci infinitamente. Ma a volte, come nel caso di Camilla e Alice, rischia di essere soffocante, ossessiva. Alice è succube di Camilla, la venera, e Camilla non sopporta questa situazione: di qui la sua fuga. E poi l’amicizia tra donne non deve mai diventare un patto scellerato contro gli uomini, come a volte accade”. Un titolo significativo, “Solo un uomo”… “E’ un titolo ambivalente. Da un lato rimanda all’idea che ci sia un solo amore nella vita, un solo progetto romantico che conta. Dall’altro può sintetizzare anche la battuta che spesso si fa tra donne: “E’ solo un uomo, che pretendi?”. Su diversi registri è strutturato anche il libro, pieno di citazioni che ne fanno un lavoro abbastanza ambizioso, incentrato su donne che sanno amare in modo disinteressato, assai distante dal desolante panorama dell’attualità e delle “olgettine”. Ma tra molti colpi di scena il personaggio di Alice, così chiusa all’amore e agli uomini, proprio dagli uomini di Camilla avrà molto da imparare. Capirà che gli uomini sono, per esempio, meno drammatici delle donne, meno attaccati al passato, meno ossessivi”. E’ un libro per uomini e per donne? “Mi piacerebbe che questo libro venisse letto anche dagli uomini. C’è un certo sospetto verso la letteratura sentimentale se l’autrice è una donna. Se a scrivere un libro del genere fosse Nick Hornby lo leggerebbero con entusiasmo anche le donne mentre se a farlo è un’autrice donna il libro viene subito bollato come letteratura rosa”. L’intervista completa sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 25 ottobre 2013. Marianna Natale