Intervista a don Rodrigo Limeira, incaricato della Pastorale giovanile diocesana e responsabile dello staff di Asti God’s Talent, che domani, domenica 9 luglio andrà in scena sul palco di Astimusica. Don Limeira, come è nata l’esperienza di Asti God’s Talent? “Quando ho ricevuto l’incarico di seguire la Pastorale giovanile diocesana, ho ereditato anche questo tra gli altri progetti, nato da un’idea del mio predecessore don Carlo Rampone e di alcuni giovani della consulta diocesana di pastorale giovanile.  Ho lavorato con un’equipe di giovani formatasi e allargatasi con il passare del tempo, che ha coinvolto sempre più animatori di diverse realtà oratoriali. In loro ho sempre trovato una grande disponibilità al servizio e all’organizzazione, ma anche una fonte sempre fresca di nuove idee. Questi giovani si incontrano ogni mese – o più spesso con l’avvicinarsi dello spettacolo – da quasi tre anni, organizzando anche uscite nelle parrocchie per incontrare e sostenere i cori e organizzando serate e incontri collegati al talent, per non perdersi di vista”. Quindi Asti Gods Talent non si esaurisce nella serata della finale. “Durante la Giornata della famiglia per esempio abbiamo organizzato il Pre-talent, una serata dedicata ai cori a base di giochi e musica, il 29 aprile nell’oratorio della cattedrale, mentre per settembre è già in cantiere il Post-talent, per terminare insieme l’estate”. Cosa portate come animatori di oratorio sul palco di Asti Musica? “Ogni anno cerchiamo di migliorarci rispetto all’edizione precedente: ne sono esempio il sempre maggiore pubblico che ci siamo trovati ad accogliere, dall’auditorium di Villanova al teatro Alfieri, fino a quest’anno con l’importantissima collaborazione con Asti Musica, segno di collaborazione e sinergia tra la Diocesi e la città. È molto significativa  la costante presenza di Paolo Conte come padrino della manifestazione e come presidente della giuria, a testimonianza dell’amicizia che lo lega con la sua città e con i giovani che si avvicinano al mondo della musica.  Quest’unione con un evento cittadino è un grande passo avanti per noi, nonché un’occasione per vivere la piazza come luogo di incontro, tra parrocchie, tra voci e tra sorrisi”. L’intervista completa sul numero della GAzzetta d’Asti in edicola da venerdì 7 luglio 2017.