Un breve estratto in tre domande dell’intervista a Marco Travaglio curata da Betty Martinelli per Primapagina Piemonte. Qui il file completo. Ironia al vetriolo quella che contraddistingue il giornalista Marco Travaglio, in tournée con lo spettacolo “E’ Stato la Mafia con Isabella Ferrari”,  al Colosseo di Torino il 23 e il 24 febbraio: che spettacolo sarà per gli spettatori? “Se vogliono conoscere la storia della trattativa stato mafia e i nomi degli impresentabili nelle liste elettorali che voteremo domenica e lunedì, nello spettacolo noi racconteremo queste storie in un paio d’ore di tempo. Storie gravi e sconosciute in eguale proporzione. Si parlerà del ruolo del Quirinale nel tentativo di deviare l’inchiesta della Procura di Palermo su stato e mafia, perché scoprire cosa è successo esattamente per molti è stupefacente. Ma se l’informazione dei grandi giornali e delle grandi tv facesse il suo mestiere non bisognerebbe raccontare queste verità in teatro”. Racconterai, in questo spettacolo, fatti drammatici in forma tragicomica. “Un riso sempre più amaro. Si parla di momenti momenti altamente drammatici, quando vedi saltare per aria Falcone e Borsellino e gli uomini delle loro scorte e subito dopo i rappresentanti dello stato che lacrimano a favore di telecamera ma stanno già trattando con i mafiosi che hanno fatto esplodere l’autostrada a Capaci. Fanno sorridere certi contorsionismi e le arrampicate sugli specchi delle autorità con cui si tenta di mettere in dubbio una trattativa assolutamente certa. Pensa solo che nei tg si deve sempre dire la “presunta” trattativa. Non possiamo negare che la trattativa stato mafia ci sia stata, accertata da sentenze definitive, testimonianze dei protagonisti. I fatti che conosciamo. I fatti sono certi”. “Il Parlamento è anche tuo, aiutaci a tenerlo pulito”. Che succederà al nostro Paese lunedì? Parto da 2-Pack, l’accordo siglato nei giorni scorsi che stabilisce una serie di regole per cui gli stati comunitari dovranno ottenere il via libera preventivo della Commissione europea prima di approvare le leggi finanziarie. E’ l’atto definitivo di commissariamento delle politiche finanziare dei governi. Non solo per le politiche di rigore ma anche sulle scelte più concrete. Qualunque sia il governo della prossima legislatura, le decisioni importanti non le prenderà il governo nazionale, ma le prenderanno altrove, in qualche segreta stanza d’Europa Stando ai sondaggi. si avrà una maggioranza relativa al senato di Pd e Sel che avrà bisogno dei montiani per governare. L’esplosione di Grillo potrebbe addirittura negare questa maggioranza al duo Bersani-Monti che potrebbero aver bisogno di altri voti. Dove li andranno a prendere? Faranno il filo ai grillini, che adesso D’Alema tratta come “interlocutori preziosi”? A Berlusconi, con cui hanno governato in questo ultimo anno e mezzo? Si tornerà a votare? Si metteranno d’accordo per fare delle politiche che non sono quelle promesse in campagna elettorale ma quelle decise da cancellerie europee”.