Nicoletta Fasano da marzo è la direttrice dell’Israt, l’Istituto per la Storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti. Con lei riflettiamo sul significato che ha oggi l’Anniversario della Liberazione italiana dal nazifascismo e dall’occupazione nazista, e sull’importanza di ricordare ciò che è stato.

Che cosa rappresenta il 25 aprile?

“Il 25 aprile è una data fondamentale della storia della nostra Repubblica insieme al 2 giugno. Dovrebbe essere una festa condivisa da tutti, ma purtroppo sappiamo che spesso la storia viene utilizzata in modo ideologico, mentre richiederebbe un approccio scientifico e rigoroso. Per me il 25 aprile rappresenta il segnale lanciato da una generazione nata e cresciuta sotto il fascismo che a un certo punto ha saputo dire “basta”, ha saputo fare una scelta, ha saputo prendersi le proprie responsabilità verso un futuro che poteva essere diverso. Per me è il simbolo del “cambiare si può!”

Qual è il significato di questa celebrazione, oggi?

“E’ proprio il ricordo di ciò che è stato, ma allo stesso tempo un segnale per tutti, soprattutto per i giovani, per capire che il presente, il loro presente, può essere ribaltato e migliorato. Per questo vorrei che fosse davvero una festa di tutti, una festa di piazza, con danze e canti per le strade. Basta con i discorsi, le orazioni, la retorica: vorrei vedere la gente ballare”.

Il presidente del Senato La Russa in un’intervista di qualche mese fa dichiarò, cercando poi di aggiustare l’affermazione, che non avrebbe sfilato nei cortei come si fanno oggi. Cosa ne pensa?

“E’ uno degli esempi di strumentalizzazione della storia. L’area di appartenenza e la biografia di La Russa è nota a tutti. Nessuno chiede di rinnegare la propria storia e le proprie ideologie. Ma quando ricopri un ruolo di così grande importanza bisognerebbe essere in grado di andare oltre, tenere conto del fatto che si rappresenta un’istituzione che ha il suo fondamento su una meravigliosa Costituzione che protegge dai totalitarismi. Proprio per questo bisognerebbe innanzitutto essere al servizio della democrazia”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 21 aprile 2023

Laura Avidano