Nel nostro infinito peregrinare attraverso il mondo culturale astigiano, questa volta ci imbattiamo in un personaggio intrigante ed insolito, un gentiluomo di campagna, letterato, spesso un “bastian contrario” come si dice dalle nostre parti, ma senza dubbio un uomo di grande cultura.  Stiamo parlando di Paolo Ferrero, già noto come gastronomo e scrittore, che questa volta incrociamo nella veste nuova di compositore di un testo teatrale intitolato “La cucina è chiusa” in memoria dell’avvocato Giovanni Goria, con la regia di Alessio Bertoli, la scenografia di Marco Aru e che avrà come protagonisti sul palco Alberto Barbi ed Isabella Tabarini.

Abbiamo il piacere di conversare con Paolo sotto il pergolato del suo giardino da cui si ammira un magnifico scorcio di Monferrato.

Come è nata l’idea di scrivere un testo teatrale su Giovanni Goria? E chi era per Lei Giovanni Goria ?

“L’idea nasce per caso… Durante le vacanze di Natale di quasi tre anni fa, vado a prendere un caffè a Villanova col mio amico Leonardo Tessiore: “Bisognerebbe fare qualcosa per ricordare l’Avvocato Goria nel primo anniversario della sua morte”. Fin lì tutto bene, ma quando pronuncia la parola “Convegno” a me viene il latte alle ginocchia. Tornando a casa, mi dico: “E se scrivessi un testo teatrale?”. Due giorni più tardi incontro Alessio Bertoli: passano tre settimane e la prima stesura de “La cucina è chiusa” era pronta…
Giovanni Goria per me è stato un galantuomo, un gastronomo vero, un consigliere prezioso, uno scrittore eccellente: basterebbe leggere certe pagine di quella “Summa gastronomica” che rimane la sua “Cucina del Piemonte collinare e vignaiolo” oppure qualche sua lettera in cui annuncia con stile degno di un autore apocalittico l’imminenza di un “Grande Digiuno” per capire che ti trovavi di fronte a un uomo di cultura, intelligenza, umanità di gran lunga superiori alla media”.

Ci faccia un accenno alla trama ed alle tematiche trattate…un po’ una metafora della vita…

“In un anonimo ristorante di provincia, al termine di una serata di lavoro, la Cameriera chiede al Ristoratore il permesso di uscire prima del solito: questi le risponde sgarbatamente, salvo poi offrirle un bicchiere di vino in segno di riparazione. Pur avendo fretta di andarsene, la donna accetta: nasce di lì un lungo dialogo tra nostalgia e rancori, tra rivelazione e mistero, tra metaforici schiaffi e inconsistenti carezze… Le tematiche gliele lascerei intuire generando alcune delle “fonti” – letterarie e artistiche – a cui ho idealmente attinto nella scrittura della pièce: il Buzzati dei “Racconti” e del “Deserto dei Tartari”; certe poesie di Eugenio Montale e alcune liriche di Paolo Conte; Verga e i suoi “Vinti” e il Gadda de “La cognizione del dolore”. Le grandi tavole di Mark Rothko al Seagram’s Palace e – in ambito cinematografico- “I vitelloni” di Fellini, “La grande abbuffata” di Ferreri e i famosi “Camerieri” di un un allievo di Pupi Avati, Leone Pompucci“.

La prima sarà il 20 agosto ad “Estiamo insieme” nel prestigioso scenario del Michelerio: ma ci si augurano tante repliche…come imposterete il prosieguo?


“Il debutto – come hai ricordato – avverrà presso il Palazzo del Michelerio il 20 agosto, in prima nazionale. Un primo ciclo di repliche è previsto nell’ambito della stagione teatrale prossimo ventura della “Casa del Teatro1” di via Goltieri, sempre in Asti, probabilmente a inizio 2022.
Il particolare oggetto e la “struttura” specifica dello spettacolo (due soli attori scena, una scenografia tanto visionaria quanto maneggevole) fanno poi sì che palcoscenici naturali delle rappresentazioni divengano non solo i classici teatri, ma anche cantine, ristoranti, enoteche. Mi piace infine e a tal proposito ricordare il contributo di una piccola cantina di Diano d’Alba alla crescita del progetto: i Fratelli Gerlotto hanno, infatti dato prova tanto di generosità quanto di lungimiranza imprenditoriale, avendo intuito come si possa efficacemente promuovere la propria attività attraverso un’attività artistica capace di parlare di un settore commerciale in forme dinamiche e inusuali”.

Lo spettacolo, che fa parte della rassegna “Estiamo Insieme”, andrà in scena venerdì 20 agosto nel cortile del palazzo del Michelerio, alle 21,30.

I biglietti costano 10 euro e sarà possibile acquistarli anche direttamente in cassa la sera dello spettacolo a partire dalle 20. 
Informazioni e prenotazioni: biglietteria del Teatro Alfieri – Tel. 0141/399057-399040.

Massimo Allario